Campionato mondiale di calcio 2006

18ª edizione del campionato mondiale di calcio FIFA

Il campionato mondiale di calcio 2006 o Coppa del Mondo FIFA 2006 (in tedesco: Fußball-Weltmeisterschaft 2006, in inglese: 2006 FIFA World Cup), noto anche come Germania 2006, è stato la diciottesima edizione della massima competizione per le rappresentative di calcio (squadre comunemente chiamate "nazionali") maschili maggiori delle federazioni sportive affiliate alla FIFA.

Coppa del Mondo FIFA 2006
Fußball-Weltmeisterschaft 2006
Logo della competizione
Competizione Campionato mondiale di calcio
Sport Calcio
Edizione 18ª
Date 9 giugno - 9 luglio 2006
Luogo Bandiera della Germania Germania
(12 città)
Partecipanti 32 (198 alle qualificazioni)
Impianto/i 12 stadi
Risultati
Vincitore Bandiera dell'Italia Italia
(4º titolo)
Secondo Bandiera della Francia Francia
Terzo Bandiera della Germania Germania
Quarto Bandiera del Portogallo Portogallo
Statistiche
Miglior giocatore Bandiera della Francia Zinédine Zidane
Miglior marcatore Bandiera della Germania Miroslav Klose (5)
Miglior portiere Bandiera dell'Italia Gianluigi Buffon
Incontri disputati 64
Gol segnati 147 (2,3 per incontro)
Pubblico 3 353 655
(52 401 per incontro)
La festa degli Azzurri per la vittoria del loro quarto titolo mondiale
Cronologia della competizione
2002 2010

Si disputò dal 9 giugno al 9 luglio 2006 in Germania.[1] Il motto dell'evento era Il mondo a casa di amici (Die Welt zu Gast bei Freunden).

La Coppa del Mondo fu vinta dall'Italia, che nella finale giocata il 9 luglio allo stadio Olimpico di Berlino prevalse sulla Francia ai rigori per 5-3, dopo i tempi supplementari conclusi sull'1-1. Per gli azzurri fu il quarto titolo mondiale dopo quelli del 1934, 1938 e 1982. Per la seconda volta il titolo fu assegnato dopo i tiri di rigore (in precedenza era successo solo nel campionato mondiale di calcio 1994, quando la stessa Italia venne battuta dal Brasile per 3-2).

A partire da questa edizione la gara inaugurale vede giocare la squadra del Paese ospitante e non più quella detentrice del trofeo, com'era prassi dal 1974.[2] Questa fu anche la prima edizione alla quale la nazionale detentrice del titolo non venne ammessa di diritto alla fase finale. Inoltre a partire da questa edizione del mondiale in poi, la FIFA, non concede più in prestito per quattro anni il Trofeo originale alla squadra vincitrice del torneo.

Assegnazione modifica

Il 7 luglio 2000 l'incontro per decidere chi avrebbe ospitato il campionato del mondo del 2006 si tenne per la sesta volta consecutiva a Zurigo. Le nazioni candidate erano quattro dopo il ritiro della propria candidatura da parte del Brasile, avvenuta tre giorni prima della votazione.[3] Erano previsti tre turni di voto in ognuno dei quali veniva eliminata la squadra che aveva ricevuto meno voti. I primi due turni si svolsero il 6 luglio, e l'ultimo il 7 luglio. Il primo a essere eliminato fu il Marocco che ottenne solo tre voti su 24; l'Inghilterra venne eliminata al secondo turno con soli due voti.[4] All'ultimo turno la Germania batté per 12 voti a 11 il Sudafrica, ma il successo tedesco fu macchiato da un tentativo di corrompere un membro della giuria.[5] Infatti, la notte prima della votazione, la rivista satirica tedesca Titanic mandò delle lettere a rappresentanti della FIFA, offrendo loro dei doni (come cestini con prodotti tipici teutonici) nel caso avessero votato per la Germania. Il delegato dell'Oceania Charles Dempsey, che supportava la candidatura del Sudafrica, si astenne per "intollerabili pressioni" alla vigilia della votazione.[6] Se Dempsey avesse votato, sarebbe finita 12-12, e sarebbe toccato al presidente della FIFA Sepp Blatter, che sosteneva la candidatura del Sudafrica,[7] scegliere quale sarebbe stata la nazione ospitante.[8] Il 16 luglio 2012 il presidente Blatter, in un'intervista al quotidiano svizzero SonntagsBlick, tornò sull'accaduto, avanzando il sospetto che la Germania avesse comprato l'assegnazione del mondiale 2006.[9]

Candidate:

Risultati
Nazione Voto
1 2 3
  Germania 10 11 12
  Sudafrica 6 11 11
  Inghilterra 5 2 0
  Marocco 3 0 0
  Brasile 0 0 0
Voti totali 24 24 23

Controversie modifica

Traffico di prostitute modifica

L'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (PACE), il Consiglio nordico e Amnesty International hanno espresso il loro disappunto sull'incremento del traffico di prostitute durante il mondiale. PACE e Amnesty hanno denunciato che 30 000 donne e ragazze si sono prostituite durante l'edizione di Germania 2006: hanno chiesto alle autorità tedesche di monitorare i bordelli durante il Mondiale e sostenere le vittime del traffico.[10][11][12][13]

Stando a quanto dichiarato dalle forze di polizia locali, non furono rilevati incrementi significativi in tema di prostitute durante lo svolgimento del torneo.[14][15]

Problemi con gli sponsor modifica

Prima della gara Paesi Bassi-Costa d'Avorio, il produttore di birra Bavaria distribuì dei lederhosen (pantaloni tipici tedeschi) con il proprio logo ad alcuni tifosi olandesi. Per tutelare i propri sponsor ufficiali, tuttavia, la FIFA proibì attività di marketing all'interno degli stadi: in questo caso, a essere lesa era la Budweiser.[16] I supporter olandesi furono quindi costretti a spogliarsi e dovettero seguire la partita in slip.[17]

Stadi modifica

Nel 2006 la Germania poteva vantare un considerevole numero di stadi in grado di soddisfare la capacità minima richiesta di 40 000 posti per ospitare le partite dei Mondiali. Vennero scelti 12 stadi. Tra gli esclusi risultò l'Olympiastadion di Monaco di Baviera (69 250): nonostante i regolamenti FIFA permettessero di scegliere due stadi presenti nella stessa città, l'organizzazione tedesca decise altrimenti. Anche l'LTU Arena di Düsseldorf (51 500), il Weserstadion di Brema (43 000) e lo Stadion im Borussia-Park di Mönchengladbach (46 249) vennero esclusi.

I 12 stadi che ospitarono le partite dei mondiali furono:

Berlino Dortmund Monaco di Baviera Stoccarda
Olympiastadion Westfalenstadion Fußball Arena München Gottlieb Daimler
52°30′53″N 13°14′22″E / 52.514722°N 13.239444°E52.514722; 13.239444 (Olympiastadion (Berlino)) 51°29′33.25″N 7°27′06.63″E / 51.492569°N 7.451842°E51.492569; 7.451842 (Signal Iduna Park) 48°13′07.59″N 11°37′29.11″E / 48.218775°N 11.624753°E48.218775; 11.624753 (Allianz Arena) 48°47′32.17″N 9°13′55.31″E / 48.792269°N 9.232031°E48.792269; 9.232031 (Mercedes-Benz Arena (Stoccarda))
Capienza: 76 176 Capienza: 66 981 Capienza: 66 016 Capienza: 54 267
Club: Hertha Berlino Club: Borussia Dortmund Club: Bayern Monaco e Monaco 1860 Club: Stoccarda
Anno d'apertura: 1936 Anno d'apertura: 1974 Anno d'apertura: 2005 Anno d'apertura: 1933
       
Gelsenkirchen Amburgo
Arena AufSchalke Volksparkstadion
51°33′16.21″N 7°04′03.32″E / 51.554503°N 7.067589°E51.554503; 7.067589 (Veltins-Arena) 53°35′13.77″N 9°53′55.02″E / 53.587158°N 9.898617°E53.587158; 9.898617 (Imtech Arena)
Capienza: 53 804 Capienza: 51 055
Club: Schalke 04 Club: Amburgo
Anno d'apertura: 2001 Anno d'apertura: 1953
   
Francoforte sul Meno Colonia
Waldstadion Müngersdorfer Stadion
50°04′06.86″N 8°38′43.65″E / 50.068572°N 8.645458°E50.068572; 8.645458 (Commerzbank Arena) 50°56′00.59″N 6°52′29.99″E / 50.933497°N 6.874997°E50.933497; 6.874997 (RheinEnergie Stadion)
Capienza: 48 132 Capienza: 46 120
Club: Eintracht Francoforte Club: Colonia
Anno d'apertura: 1925 Anno d'apertura: 1923
   
Hannover Lipsia Kaiserslautern Norimberga
Niedersachsenstadion Zentralstadion Fritz-Walter-Stadion Frankenstadion
52°21′36.24″N 9°43′52.31″E / 52.360067°N 9.731197°E52.360067; 9.731197 (AWD-Arena) 51°20′44.86″N 12°20′53.59″E / 51.345794°N 12.348219°E51.345794; 12.348219 (Zentralstadion) 49°26′04.96″N 7°46′35.24″E / 49.434711°N 7.776456°E49.434711; 7.776456 (Fritz-Walter-Stadion) 49°25′34″N 11°07′33″E / 49.426111°N 11.125833°E49.426111; 11.125833 (EasyCredit-Stadion)
Capienza: 44 652 Capienza: 44 199 Capienza: 48 500 Capienza: 41 926
Club: Hannover 96 Club: Sachsen Lipsia Club: Kaiserslautern Club: Norimberga
Anno d'apertura: 1954 Anno d'apertura: 2004 Anno d'apertura: 1926 Anno d'apertura: 1928
       

Durante il torneo, molti stadi cambiarono denominazione, in quanto la FIFA proibisce la sponsorizzazione degli stadi a meno che gli sponsor degli stadi siano anche sponsor ufficiali FIFA.[18] Per esempio, l'Allianz Arena a Monaco di Baviera fu ribattezzato FIFA World Cup Stadium, Munich (o in tedesco: FIFA WM-Stadion München), e anche le lettere dello sponsor Allianz vennero rimosse o coperte.[18] Alcuni di questi stadi avevano pure una capacità minore del solito durante la Coppa del Mondo per il fatto che i regolamenti FIFA proibiscono di utilizzare i posti in piedi.

Squadre partecipanti modifica

Pr. Squadra Data di qualificazione certa Confederazione Partecipante in quanto Partecipazioni precedenti al torneo
1   Germania 7 luglio 2000 UEFA Rappresentativa della nazione organizzatrice della fase finale 15 (1934, 1938, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982, 1986, 1990, 1994, 1998, 2002)[19]
2   Giappone 8 giugno 2005 AFC 1ª classificata nel gruppo B della fase finale di qualificazione 2 (1998, 2002)
3   Iran 8 giugno 2005 AFC 2ª classificata nel gruppo B della fase finale di qualificazione 2 (1978, 1998)
4   Corea del Sud 8 giugno 2005 AFC 2ª classificata nel gruppo A della fase finale di qualificazione 6 (1954, 1986, 1990, 1994, 1998, 2002)
5   Arabia Saudita 8 giugno 2005 AFC 1ª classificata nel gruppo A della fase finale di qualificazione 3 (1994, 1998, 2002)
6   Argentina 8 giugno 2005 CONMEBOL 2ª classificata nel gruppo unico di qualificazione 13 (1930, 1934, 1958, 1962, 1966, 1974, 1978, 1982, 1986, 1990, 1994, 1998, 2002)
7   Ucraina 3 settembre 2005 UEFA 1ª classificata nel gruppo 2 di qualificazione
8   Stati Uniti 3 settembre 2005 CONCACAF 1ª classificata nel gruppo unico della fase finale di qualificazione 7 (1930, 1934, 1950, 1990, 1994, 1998, 2002)
9   Brasile 4 settembre 2005 CONMEBOL 1ª classificata nel gruppo unico di qualificazione 17 (1930, 1934, 1938, 1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982, 1986, 1990, 1994, 1998, 2002)
10   Messico 7 settembre 2005 CONCACAF 2ª classificata nel gruppo unico della fase finale di qualificazione 12 (1930, 1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1978, 1986, 1994, 1998, 2002)
11   Angola 8 ottobre 2005 CAF 1ª classificata nel gruppo 4 della fase finale di qualificazione
12   Costa d'Avorio 8 ottobre 2005 CAF 1ª classificata nel gruppo 3 della fase finale di qualificazione
13   Togo 8 ottobre 2005 CAF 1ª classificata nel gruppo 1 della fase finale di qualificazione
14   Ghana 8 ottobre 2005 CAF 1ª classificata nel gruppo 2 della fase finale di qualificazione
15   Tunisia 8 ottobre 2005 CAF 1ª classificata nel gruppo 5 della fase finale di qualificazione 3 (1978, 1998, 2002)
16   Polonia 8 ottobre 2005 UEFA 2ª classificata nel gruppo 6 di qualificazione 6 (1938, 1974, 1978, 1982, 1986, 2002)
17   Italia 8 ottobre 2005 UEFA 1ª classificata nel gruppo 5 di qualificazione 15 (1934, 1938, 1950, 1954, 1962, 1966, 1970, 1974, 1978, 1982, 1986, 1990, 1994, 1998, 2002)
18   Inghilterra 8 ottobre 2005 UEFA 1ª classificata nel gruppo 6 di qualificazione 11 (1950, 1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1982, 1986, 1990, 1998, 2002)
19   Croazia 8 ottobre 2005 UEFA 1ª classificata nel gruppo 8 di qualificazione 2 (1998, 2002)
20   Paesi Bassi 8 ottobre 2005 UEFA 1ª classificata nel gruppo 1 di qualificazione 7 (1934, 1938, 1974, 1978, 1990, 1994, 1998)
21   Portogallo 8 ottobre 2005 UEFA 1ª classificata nel gruppo 3 di qualificazione 3 (1966, 1986, 2002)
22   Costa Rica 8 ottobre 2005 CONCACAF 3ª classificata nel gruppo unico della fase finale di qualificazione 2 (1990, 2002)
23   Ecuador 8 ottobre 2005 CONMEBOL 3ª classificata nel gruppo unico di qualificazione 1 (2002)
24   Paraguay 8 ottobre 2005 CONMEBOL 4ª classificata nel gruppo unico di qualificazione 6 (1930, 1950, 1958, 1986, 1998, 2002)
25   Svezia 12 ottobre 2005 UEFA 2ª classificata nel gruppo 8 di qualificazione 10 (1934, 1938, 1950, 1958, 1970, 1974, 1978, 1990, 1994, 2002)
26   Serbia e Montenegro 12 ottobre 2005 UEFA 1ª classificata nel gruppo 7 di qualificazione 1 (1998)[20]
27   Francia 12 ottobre 2005 UEFA 1ª classificata nel gruppo 4 di qualificazione 11 (1930, 1934, 1938, 1954, 1958, 1966, 1978, 1982, 1986, 1998, 2002)
28   Spagna 16 novembre 2005 UEFA Vincitrice del primo spareggio di qualificazione 11 (1934, 1950, 1962, 1966, 1978, 1982, 1986, 1990, 1994, 1998, 2002)
29   Svizzera 16 novembre 2005 UEFA Vincitrice del secondo spareggio di qualificazione 7 (1934, 1938, 1950, 1954, 1962, 1966, 1994)
30   Rep. Ceca 16 novembre 2005 UEFA Vincitrice del terzo spareggio di qualificazione 8 (1934, 1938, 1954, 1958, 1962, 1970, 1982, 1990)[21]
31   Trinidad e Tobago 16 novembre 2005 CONCACAF Vincitrice dello spareggio di qualificazione AFC-CONCACAF
32   Australia 16 novembre 2005 OFC Vincitrice dello spareggio di qualificazione CONMEBOL-OFC 1 (1974)

Nota bene: nella sezione "partecipazioni precedenti al torneo", le date in grassetto indicano che la nazione ha vinto quella edizione del torneo, mentre le date in corsivo indicano la nazione ospitante.

Qualificazioni modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Qualificazioni al campionato mondiale di calcio 2006.

La fase eliminatoria, svoltasi dal settembre 2003 al novembre 2005, vide la partecipazione di 198 squadre nazionali:[22] le innovazioni regolamentari disposte dalla FIFA impedirono la qualificazione diretta del Brasile, laureatosi campione del mondo nel 2002 ma obbligato a garantirsi sul campo la difesa del titolo.[23]

L'ammissione d'ufficio venne riconosciuta alla sola Germania, in qualità di nazione ospitante.[23]

Sorteggio dei gruppi modifica

I criteri per il sorteggio della fase a gironi si basarono sul ranking mondiale aggiornato al dicembre 2005, nonché su base geografica:[24] quest'ultimo accorgimento era volto ad evitare la presenza di più squadre appartenenti alla medesima confederazione in uno stesso gruppo.[24] I padroni di casa tedeschi furono assegnati preventivamente al girone A, mentre i detentori del Brasile vennero inseriti in anticipo nel gruppo F.[24]

Con la prima urna riservata alle teste di serie,[25] le restanti formazioni vennero suddivise in tre fasce su base geografica.[24] Un'urna apposita interessò la Serbia-Montenegro,[26] squadra che partecipò al torneo con la doppia denominazione malgrado l'indipendenza tra i due stati divenuta ufficiale nel giugno 2006.

Urna A Urna B Urna C Urna D Urna Speciale

  Italia
  Brasile (detentrice)
  Inghilterra
  Francia
  Germania
  Argentina
  Messico
  Spagna

  Angola
  Australia
  Costa d'Avorio
  Ecuador
  Ghana
  Paraguay
  Togo
  Tunisia

  Croazia
  Rep. Ceca
  Paesi Bassi
  Polonia
  Portogallo
  Svizzera
  Svezia
  Ucraina

  Costa Rica
  Iran
  Giappone
  Corea del Sud
  Arabia Saudita
  Trinidad e Tobago
  Stati Uniti

  Serbia e Montenegro

 
Piazzamenti delle nazionali

L'estrazione che determinò i gironi avvenne a Lipsia il 9 dicembre 2005.[27][28] L'esito fu il seguente:[29]

  • Gruppo A: Germania, Costa Rica, Polonia, Ecuador
  • Gruppo B: Inghilterra, Paraguay, Trinidad-Tobago, Svezia
  • Gruppo C: Argentina, Costa d'Avorio, Serbia-Montenegro, Paesi Bassi
  • Gruppo D: Messico, Iran, Angola, Portogallo
  • Gruppo E: Italia, Ghana, Stati Uniti, Repubblica Ceca
  • Gruppo F: Brasile, Croazia, Australia, Giappone
  • Gruppo G: Francia, Svizzera, Corea del Sud, Togo
  • Gruppo H: Spagna, Ucraina, Tunisia, Arabia Saudita

Per garantire un adeguato periodo di riposo agli atleti, nel dicembre 2004 la FIFA aveva stabilito la conclusione dei campionati nazionali entro il 14 maggio 2006.[30]

Riassunto del torneo modifica

Fase a gironi modifica

Gruppo A modifica

 
Tifosi tedeschi a Bochum

Il 9 giugno 2006, nella gara inaugurale di Monaco di Baviera, valida per il gruppo A, la Germania vicecampione del mondo in carica sconfisse la Costa Rica per 4-2, mentre nell'altro incontro l'Ecuador, alla sua seconda partecipazione in Coppa del mondo, batté la Polonia 2-0. Nella seconda giornata, il 14 giugno, i tedeschi sconfissero a Dortmund la Polonia per 1-0, qualificandosi agli ottavi di finale con un turno d'anticipo. Il giorno successivo si qualificò anche l'Ecuador sconfiggendo la Costa Rica. Nell'ultimo turno la Germania superò i sudamericani per 3-0, ottenendo il primo posto nel girone, mentre la Polonia, comunque eliminata, giunse terza.

Gruppo B modifica

Nella partita inaugurale del gruppo B l'Inghilterra sconfisse il Paraguay grazie a un autogol del difensore Gamarra, avvenuto nel tentativo di respingere una punizione di Beckham all'interno dell'area di rigore. Gli inglesi batterono anche i debuttanti di Trinidad e Tobago (2-0) con le reti di testa di Crouch e Gerrard dalla distanza e superarono il turno classificandosi al primo posto, con 7 punti (2 successi e un pareggio), ma persero, nei primi minuti della sfida contro la Svezia (pareggiata per 2-2), il loro attaccante Michael Owen per un grave infortunio al ginocchio. La Svezia non andò oltre lo 0-0 contro Trinidad & Tobago e vinse di misura (1-0) contro il Paraguay, successo che le consentì di superare il girone come seconda classificata con 5 punti (ottenuti con 2 pareggi e una vittoria). Furono eliminati Paraguay, terzo con 3 punti, e Trinidad e Tobago, ultimo con un solo punto.

Gruppo C modifica

 
La curva dei tifosi dei Paesi Bassi nella tradizionale divisa arancione

Nella prima giornata del gruppo della morte l'Argentina, vicecampione d'America e della Confederations Cup, sconfisse la Costa d'Avorio per 2-1 grazie ai gol di Hernán Crespo e Javier Saviola (di Didier Drogba la rete ivoriana) mentre i Paesi Bassi batterono per 1-0 i serbomontenegrini con un gol di Arjen Robben. Il 16 giugno le gerarchie vennero definite: l'Argentina inflisse alla Serbia e Montenegro una sconfitta per 6-0 (con la doppietta di Maxi Rodríguez, i gol di Esteban Cambiasso ed Hernán Crespo e le prime reti mondiali dei due giovani Lionel Messi e Carlos Tévez), mentre gli oranje batterono gli ivoriani per 2-1, qualificandosi anche loro. Le partite del 21 giugno servirono solo a stabilire la classifica finale, a qualificazioni già decise: argentini e olandesi pareggiarono per 0-0, risultato che permise ai sudamericani di vincere il girone per la miglior differenza reti (+7 contro il +2 olandese), mentre nell'altra partita gli ivoriani rimontarono da 0-2 a 3-2, ottenendo una vittoria che li consolò dall'eliminazione dal mondiale.

Gruppo D modifica

 
Tifosi angolani a Colonia

A differenza del Gruppo C, quello D era considerato il girone più abbordabile per due delle nazionali che vi facevano parte. Come da pronostico, il Portogallo, finalista europeo uscente, e il Messico guidarono il girone dalla prima giornata; i nordamericani batterono l'Iran per 3-1, mentre i lusitani sconfissero l'Angola in una gara molto sentita per gli africani, visto che si trattava del loro esordio alla fase finale di un mondiale ed erano stati, fino al 1975, una colonia portoghese. Nella giornata successiva il Portogallo batté l'Iran per 2-0 e ottenne la qualificazione agli ottavi con un turno d'anticipo, mentre il Messico, dopo aver pareggiato per 0-0 con l'Angola, si qualificò solo all'ultimo turno, grazie al pareggio (1-1) tra Angola e Iran, nonostante la sconfitta per 2-1 contro i lusitani.

Gruppo E modifica

 
La Rep. Ceca durante la sfida contro il Ghana

Il gruppo E iniziò il 12 giugno con Stati Uniti-Rep. Ceca, vinta dai cechi per 3-0, e proseguì in serata con Italia-Ghana, con gli azzurri che vinsero l'incontro per 2-0 grazie alle reti di Andrea Pirlo nel primo tempo e Vincenzo Iaquinta nel secondo. Il 17 giugno il Ghana superò per 2-0 i cechi, mentre a Kaiserslautern l'Italia, dopo essere passata in vantaggio con Alberto Gilardino, venne raggiunta dagli Stati Uniti a causa di un autogol di Cristian Zaccardo; la gara fu così intensa sul piano agonistico che le due squadre conclusero in 10 contro 9, con Daniele De Rossi che fu espulso per una gomitata allo statunitense Brian McBride, gesto che gli costò 4 giornate di squalifica. Nell'ultima giornata gli azzurri, obbligati a vincere per evitare di incontrare i campioni in carica del Brasile agli ottavi di finale, lottarono ad Amburgo contro una Rep. Ceca anch'essa in cerca della qualificazione: nel primo tempo segnò di testa Marco Materazzi (subentrato dopo pochi minuti ad Alessandro Nesta, fermato da un infortunio, il terzo in altrettanti mondiali consecutivi per il difensore all'epoca in forza al Milan), mentre all'87' Filippo Inzaghi realizzò la rete del 2-0 che qualificò l'Italia come testa di serie del girone con 7 punti. Nell'altra partita il Ghana riuscì a sconfiggere gli statunitensi per 2-1 e ottenne la qualificazione agli ottavi di finale nella sua prima partecipazione ai mondiali.

Gruppo F modifica

Già dalle prime partite del girone F si capì che prevalere non sarebbe stato facile per le favorite Croazia e Brasile, quest'ultimo campione del Sudamerica e del mondo in carica, nonché detentore della Confederations Cup. L'Australia, tornata alla fase finale dopo l'edizione del 1974 e allenata da Guus Hiddink, sconfisse il Giappone per 3-1, mentre il Brasile, pur giocando al di sotto delle aspettative, batté la Croazia per 1-0 con gol di Kaká.[31][32] Nella giornata successiva i verdeoro si qualificarono con un turno d'anticipo battendo l'Australia per 2-0, con gol di Adriano e Fred,[33] mentre croati e giapponesi pareggiarono per 0-0. Nell'ultimo turno i campioni in carica batterono il Giappone per 4-1 con doppietta di Ronaldo (che eguagliò il record di Gerd Müller di 14 gol nei mondiali) e gol di Juninho e Gilberto.[34] Costretta a vincere, la Croazia passò due volte in vantaggio, ma venne rimontata ambo le volte dall'Australia, che superò così per la prima volta nella storia la fase a gironi di un campionato mondiale.

Gruppo G modifica

 
Togo-Svizzera

Nella gara di debutto del gruppo G Francia e Svizzera pareggiarono per 0-0, mentre la Corea del Sud, dopo il controverso quarto posto al mondiale di quattro anni prima giocato in casa, vinse facilmente contro il Togo, compagine all'esordio in un mondiale. In Francia-Corea del Sud i francesi passarono in vantaggio con Thierry Henry al 9', ma vennero raggiunti da Park Ji-sung all'81', dopo una serie di errori difensivi, e recriminarono per un gol non convalidato dall'arbitro. Dopo la vittoria elvetica sul Togo per 2-0, la Francia, con il rischio di uscire al primo turno come nel 2002 e per giunta priva dello squalificato Zinédine Zidane, doveva dunque sconfiggere gli africani con almeno due reti di scarto; vi riuscì, vincendo per 2-0 e qualificandosi agli ottavi insieme alla Svizzera, che, da par suo, aveva sconfitto i sudcoreani con lo stesso punteggio.

Gruppo H modifica

Nell'ultimo raggruppamento la Spagna ottenne 3 vittorie in 3 incontri, segnando 8 reti e subendone una: dopo l'esordio contro l'Ucraina vinto per 4-0, le furie rosse vinsero in rimonta contro la Tunisia per 3-1, mentre all'ultima giornata sconfissero l'Arabia Saudita per 1-0. Oltre alla Spagna passò il turno l'Ucraina, al suo esordio al mondiale: dopo un esordio da dimenticare, la selezione gialloblù sconfisse i sauditi per 4-0 e la Tunisia per 1-0. I già eliminati sauditi e tunisini ottennero un solo punto nello scontro diretto, con un 2-2 alla prima giornata.

Fase a eliminazione diretta modifica

Ottavi di finale modifica

Gli ottavi abbinarono la Germania con la Svezia, l'Argentina con il Messico, l'Italia con l'Australia, l'Ucraina con la Svizzera, l'Inghilterra con l'Ecuador, il Portogallo con i Paesi Bassi, il Brasile con il Ghana e la Francia con la Spagna. Le partite si disputarono tra il 24 e il 27 giugno.

La prima a qualificarsi fu la Germania, che eliminò la Svezia battendola per 2-0 con doppietta di Lukas Podolski nei primi 12', mentre in serata l'Argentina, dopo una brillante prima fase, soffrì contro il Messico andando in svantaggio dopo 6'; riuscì, però, a pareggiare con Hernán Crespo e poi, ai supplementari, Maxi Rodríguez segnò la rete del 2-1 che permise alla Selección di qualificarsi e affrontare i padroni di casa a Berlino. Il 25 giugno, l'Inghilterra sconfisse l'Ecuador con una rete su calcio di punizione di David Beckham, mentre il Portogallo eliminò i Paesi Bassi battendoli 1-0 in una gara molto accesa, conclusa in 9 contro 9.

Il 26 giugno, l'Italia tornò a Kaiserslautern per sfidare l'Australia: l'incontro si rivelò più difficile del previsto per i favoriti Azzurri, costretti dall'inizio del secondo tempo a giocare in inferiorità numerica a causa dell'espulsione di Marco Materazzi (colpevole di aver interrotto una chiara occasione da rete per gli avversari).[35] Quando la partita pareva ormai indirizzarsi verso i supplementari, allo scadere del recupero l'australiano Lucas Neill arginò fallosamente in area uno spunto dell'italiano Fabio Grosso: ne nacque un calcio di rigore che Francesco Totti trasformò per l'1-0 che valse il passaggio al turno successivo.[36][37]

In serata, Svizzera - Ucraina, dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari e supplementari, fu decisa ai rigori per 3-0 in favore degli ucraini: la squadra di Ševčenko si qualificò così per la prima volta anche ai quarti di finale, mentre gli elvetici lasciarono Germania 2006 pur vantando un singolare record: in quattro partite non hanno mai subìto gol, risultando la miglior difesa del torneo. Il Brasile eliminò il Ghana 3-0, grazie anche alla rete che vale a Ronaldo, autore del primo gol, il titolo di capocannoniere della storia dei mondiali con 15 reti in tre edizioni (4 nel 1998, 8 nel 2002 e 3 nel Mondiale tedesco), mentre nella sfida tra Spagna e Francia, dopo l'iniziale vantaggio spagnolo, i transalpini vinsero 3-1, accedendo al turno successivo.

Quarti di finale modifica

I quarti di finale abbinarono Germania-Argentina, Italia-Ucraina, Inghilterra-Portogallo e Brasile-Francia, e si disputarono il 30 giugno e il 1º luglio.

Nel primo incontro a Berlino, l'Argentina cercò la rivincita della finale del campionato del mondo 1990 persa a Roma contro i tedeschi: al 49' la squadra di Pekerman passò in vantaggio con Roberto Ayala, ma all'80' Klose segnò il gol del pareggio che portò la gara ai tempi supplementari e poi ai rigori. Dal dischetto i tedeschi realizzarono 4 rigori su 4, mentre Jens Lehmann parò due tiri di rigore. Il portiere dichiarerà poi che si era preparato dei bigliettini su cui aveva studiato, il giorno prima, i movimenti dei calciatori sudamericani nell'eventualità che la gara si decidesse ai rigori[38]. In serata, l'Italia fece ritorno ad Amburgo contro l'Ucraina, e andò in vantaggio dopo pochi minuti con Gianluca Zambrotta per poi nel secondo tempo, dopo aver subito il pressing ucraino, chiudere la partita con due gol di Luca Toni, vincendo 3-0 e qualificandosi per la semifinale contro la Germania. Il giorno dopo la gara tra Inghilterra e Portogallo, finita 0-0 dopo i tempi supplementari, fu decisa ai rigori a favore dei lusitani per 3-1, che inflissero agli inglesi la terza eliminazione ai tiri dal dischetto dopo quelle del 1990 e del 1998 e si qualificarono alle semifinali per la prima volta dopo l'edizione del 1966. Nell'ultima gara tra Francia e Brasile, i Verdeoro, grandi favoriti alla vigilia e alla ricerca della rivincita della finale del campionato del mondo 1998, furono sconfitti per 1-0 da un gol di Thierry Henry e abbandonarono il torneo dopo tre finali consecutive nelle precedenti edizioni, due delle quali vinte (1994 e 2002).

Semifinali modifica

 
La semifinale tra Italia e Germania fu giocata in un'atmosfera particolarmente calda per via delle caratteristiche del Westfalenstadion

Per la quarta volta nella storia dei Mondiali le semifinaliste furono Nazionali dello stesso continente, e per giunta tutte europee: era già successo nel 1934, nel 1966 e nel 1982.

Il 4 luglio a Dortmund si sfidarono Germania e Italia, in uno stadio tradizionalmente favorevole ai tedeschi, sempre vittoriosi nella città della Renania Settentrionale-Vestfalia. Gli Azzurri sembrarono prevalere sui tedeschi, ma al 90' il risultato rimase fermo sullo 0-0. Si giocarono quindi i tempi supplementari, durante i quali Gilardino e Zambrotta colpirono rispettivamente un palo e una traversa. Al 119', sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Andrea Pirlo servì Grosso che, tirando di sinistro dal limite dell'area piccola, portò l'Italia in vantaggio: l'urlo della sua esultanza ricordò a molti, in Italia, quello di Marco Tardelli nella finale di Madrid del 1982. Un minuto dopo, con i tedeschi sbilanciati in attacco, partì un veloce contropiede italiano in cui Fabio Cannavaro rubò palla e la cedette a Totti che la passò in avanti a Gilardino, il quale si portò al limite dell'area di rigore e servì l'accorrente Alessandro Del Piero, smarcatosi sulla sinistra dopo una cavalcata partita dalla sua area di rigore, che segnò il definitivo 2-0. L'Italia tornò quindi in finale dopo 12 anni ed eliminò la Germania per la terza volta nella storia dei Mondiali (in precedenza l'aveva sconfitta nel 1970 in semifinale e nel 1982 in finale).

L'altra semifinale, giocata a Monaco di Baviera il 5 luglio, vide la Francia superare per 1-0 il Portogallo. Decisiva risultò una rete di Zinédine Zidane su calcio di rigore al 33'. I francesi si qualificarono così per la seconda finale in tre edizioni. In questa partita ci fu il controverso episodio dell'insulto (in lingua spagnola) da parte di Zidane rivolto all'arbitro uruguaiano Jorge Larrionda (il quale probabilmente fece finta di non sentire).[39][40]

Finale per il terzo posto modifica

La finale per il terzo posto tra le sconfitte in semifinale Germania e Portogallo si tenne l'8 luglio a Stoccarda, e vide i tedeschi imporsi per 3-1. Il centravanti Miroslav Klose guadagnò il titolo di capocannoniere del torneo con 5 reti segnate (4 anni prima in Giappone e Corea del Sud si era classificato secondo dietro a Ronaldo, segnando lo stesso numero di gol). Per i tedeschi e per il loro allenatore Jürgen Klinsmann, il 3º posto venne celebrato come un risultato sostanzialmente positivo, mentre il Portogallo, con il 4º posto, ottenne il miglior risultato nella storia dei Mondiali negli ultimi 40 anni.

Finale modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Finale del campionato mondiale di calcio 2006.

Nella finale, giocata il 9 luglio allo stadio Olimpico di Berlino, l'Italia cercò la rivincita contro la Francia, dopo avere perso in modo beffardo la finale del campionato europeo del 2000. La Francia passò in vantaggio con un gol di Zidane al 7' su calcio di rigore calciato a cucchiaio, nel quale la palla colpì prima la traversa e poi oltrepassò la linea di porta. L'Italia reagì pareggiando con Materazzi al 19' sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Dopo un primo tempo in cui l'Italia sembrava aver giocato meglio (un altro colpo di testa di Materazzi fu respinto sulla linea di porta e uno di Toni finì sulla traversa), nel secondo tempo gli Azzurri soffrirono chiudendosi in difesa e lasciando spazio alle giocate transalpine, che però non riuscirono a produrre azioni da gol grazie a una difesa italiana ben schierata.

 
Il francese Henry e l'italiano Gattuso durante la finale di Berlino

Nonostante il predominio francese, l'Italia tentò la rimonta, ma si vide annullare un gol di testa di Luca Toni per fuorigioco. Anche durante i supplementari i francesi continuarono ad attaccare creando due pericoli: un tiro di Franck Ribéry, di poco fuori, e un colpo di testa di Zidane, sventato grazie a una grande parata di Gianluigi Buffon, poi eletto migliore portiere del torneo. Al 111' Zidane fu espulso dall'arbitro Horacio Elizondo, su indicazione del quarto ufficiale di gara, per avere colpito intenzionalmente Materazzi con una testata. Al termine dei 120 minuti di gioco il risultato era ancora fermo sull'1-1 e l'assegnazione della Coppa del mondo si decise ai tiri di rigore per la seconda volta nella storia, dopo il Mondiale 1994 in cui l'Italia aveva perso contro il Brasile per 3-2. Dopo quattro rigori a testa, l'Italia era a punteggio pieno, mentre la Francia era ferma a 3 gol (Trezeguet fallì il secondo tiro dei Bleus colpendo la traversa, mentre segnarono Pirlo, Materazzi, De Rossi e Del Piero per l'Italia e Wiltord, Abidal e Sagnol per la Francia). Fabio Grosso, che aveva già deciso le sfide con l'Australia e con la Germania, segnò il rigore del definitivo 5-3 e permise all'Italia di vincere il diciottesimo campionato mondiale di calcio, il quarto della storia Azzurra dopo i successi del 1934, 1938 e 1982.

Zidane, che alla vigilia della manifestazione aveva annunciato che avrebbe lasciato l'attività agonistica dopo quella finale, all'età di 34 anni terminò la propria carriera con la sconfitta e l'espulsione, ma fu comunque premiato dalla FIFA come migliore giocatore del Mondiale, davanti a Fabio Cannavaro e Andrea Pirlo; a quest'ultimo andò anche il riconoscimento come migliore in campo della finale. Nelle settimane successive alla finale, la stampa sportiva mondiale cercò di scoprire quale frase Materazzi avesse rivolto a Zidane per suscitarne una così violenta reazione. Gli istanti del rigore finale di Fabio Grosso furono in seguito riprodotti nel video di Waka Waka, la canzone di Shakira scelta come inno del Mondiale 2010.

Secondo la critica la vittoria fu raggiunta dall'Italia di Lippi attraverso un gioco corale molto organizzato, un'eccezionale forza fisica e, come nella migliore tradizione italiana, una solida difesa,[41] che in sette partite concesse soltanto un gol su calcio di rigore e un'autorete. Un altro fattore decisivo per la vittoria finale fu la capacità di non dipendere da un solo giocatore, come conferma il fatto che i dodici gol dell'Italia nel torneo furono segnati da dieci calciatori diversi.

In televisione modifica

 
La notte di Norimberga illuminata da un pallone gigante

Il numero di spettatori televisivi di questa edizione dei Mondiali, trasmessa in 214 stati, fu 2,29 miliardi cumulando tutte le partite, la cifra più alta fino a quel momento per i Mondiali.[42]

Secondo alcune stime la FIFA guadagnò dall'organizzazione del Mondiale circa 1,4 miliardi di dollari, molti dei quali provenienti dalla cessione dei diritti televisivi e una parte importante anche dalla sponsorizzazione del sito web ufficiale (che, coprodotto con Yahoo, registrò un gran numero di visitatori). Il giro d'affari globale complessivo legato allo svolgimento del Mondiale fu stimato dal britannico Centre for Economics and Business Research in circa 25 miliardi di dollari di incremento di consumi, principalmente in Europa. L'Istituto di Ricerche Economiche di Monaco di Baviera stimò nello 0,25% il possibile effetto positivo sull'economia tedesca. In uno studio intitolato "Soccereconomics 2006", finanziato dalla banca olandese ABN-AMRO, si teorizzò che i risultati avrebbero influito sul consumo: la conclusione prevedeva che il maggior influsso sull'economia sarebbe potuto derivare da un'eventuale finale Germania-Italia, in cui i padroni di casa avessero perso. Secondo una previsione di Goldman Sachs, effettuata secondo calcoli prevalentemente statistici, ci si sarebbe attesa invece la vittoria del Brasile.[non chiaro]

 
Una porta di neon illumina le notti di Amburgo

Secondo alcune stime circa un miliardo e duecentomila persone nel mondo (pari al 17% della popolazione del pianeta) avrebbero assistito via televisione alla finale. In molti paesi emergenti, fra cui India, Nepal, Corea e Bangladesh, vi furono rilevanti picchi di incremento nelle vendite di televisori (primo apparecchio). Nei paesi sviluppati fu questa la prima edizione dei Mondiali diffusa in alta definizione. Negli Stati Uniti l'incremento di spettatori rispetto alla passata edizione fu del 112%, mentre a Boston per la prima volta 10 000 persone si radunarono per assistere alla partita su un maxi-schermo nella piazza del municipio.[senza fonte]

Per la prima volta la RAI non trasmise tutte le partite del Mondiale, ma solo una al giorno. I diritti di tutti i match furono acquistati da SKY Italia. Per la prima volta in Italia una televisione satellitare detenne tutti i diritti di trasmissione delle partite. Anche in altre nazioni le televisioni a pagamento trasmisero i Mondiali. In Spagna, le due nuove tv nate dalla riforma televisiva, Cuatro e La Sexta, trasmisero le partite del Mondiale, con la seconda che comprò i diritti per alcune partite e per questioni di copertura cedette poi alla prima le partite di maggior interesse generale. Grazie alla finale Cuatro fu per la prima volta il canale più visto.

La società di analisi web Nielsen NetRatings ha stimato che circa 3 400 000 utenti unici abbiano visitato il sito sportivo della BBC durante la manifestazione, con una media di circa 23' di permanenza media per utente. Il sito inglese sarebbe stato in assoluto il più visto, tre volte di più di quello della FIFA.

Risultati modifica

Fase a gironi modifica

 
Commons

Su Commons trovi tutte le formazioni delle squadre nei vari incontri.

Gruppo A modifica

Classifica modifica
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1.   Germania 9 3 3 0 0 8 2 +6
2.   Ecuador 6 3 2 0 1 5 3 +2
3.   Polonia 3 3 1 0 2 2 4 −2
4.   Costa Rica 0 3 0 0 3 3 9 −6
Incontri modifica
Monaco di Baviera
9 giugno 2006, ore 18:00 UTC+2
Germania  4 – 2
referto
  Costa RicaFIFA WM-Stadion München (64 950 spett.)
Arbitro:   Elizondo

Gelsenkirchen
9 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Polonia  0 – 2
referto
  EcuadorFIFA WM-Stadion Gelsenkirchen (52 000 spett.)
Arbitro:   Kamikawa

Dortmund
14 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Germania  1 – 0
referto
  PoloniaWestfalenstadion (65 000 spett.)
Arbitro:   Medina Cantalejo

Amburgo
15 giugno 2006, ore 15:00 UTC+2
Ecuador  3 – 0
referto
  Costa RicaFIFA WM-Stadion Hamburg (50 000 spett.)
Arbitro:   Codjia

Berlino
20 giugno 2006, ore 16:00 UTC+2
Ecuador  0 – 3
referto
  GermaniaOlympiastadion Berlin (72 000 spett.)
Arbitro:   Ivanov

Hannover
20 giugno 2006, ore 16:00 UTC+2
Costa Rica  1 – 2
referto
  PoloniaFIFA WM-Stadion Hannover (43 000 spett.)
Arbitro:   Maidin

Gruppo B modifica

Classifica modifica
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1.   Inghilterra 7 3 2 1 0 5 2 +3
2.   Svezia 5 3 1 2 0 3 2 +1
3.   Paraguay 3 3 1 0 2 2 2 0
4.   Trinidad e Tobago 1 3 0 1 2 0 4 −4
Incontri modifica
Francoforte sul Meno
10 giugno 2006, ore 15:00 UTC+2
Inghilterra  1 – 0
referto
  ParaguayFIFA WM-Stadion Frankfurt (48 000 spett.)
Arbitro:   Rodríguez

Dortmund
10 giugno 2006, ore 18:00 UTC+2
Trinidad e Tobago  0 – 0
referto
  SveziaWestfalenstadion (62 959 spett.)
Arbitro:   Maidin

Norimberga
15 giugno 2006, ore 18:00 UTC+2
Inghilterra  2 – 0
referto
  Trinidad e TobagoFrankenstadion (41 000 spett.)
Arbitro:   Kamikawa

Berlino
15 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Svezia  1 – 0
referto
  ParaguayOlympiastadion Berlin (72 000 spett.)
Arbitro:   Micheľ

Colonia
20 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Svezia  2 – 2
referto
  InghilterraFIFA WM-Stadion Köln (45 000 spett.)
Arbitro:   Busacca

Kaiserslautern
20 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Paraguay  2 – 0
referto
  Trinidad e TobagoFritz Walter Stadion (46 000 spett.)
Arbitro:   Rosetti

Gruppo C modifica

Classifica modifica
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1.   Argentina 7 3 2 1 0 8 1 +7
2.   Paesi Bassi 7 3 2 1 0 3 1 +2
3.   Costa d'Avorio 3 3 1 0 2 5 6 −1
4.   Serbia e Montenegro 0 3 0 0 3 2 10 −8
Incontri modifica
Amburgo
10 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Argentina  2 – 1
referto
  Costa d'AvorioFIFA WM-Stadion Hamburg (49 480 spett.)
Arbitro:   De Bleeckere

Lipsia
11 giugno 2006, ore 15:00 UTC+2
Serbia e Montenegro  0 – 1
referto
  Paesi BassiZentralstadion (43 000 spett.)
Arbitro:   Merk

Gelsenkirchen
16 giugno 2006, ore 15:00 UTC+2
Argentina  6 – 0
referto
  Serbia e MontenegroFIFA WM-Stadion Gelsenkirchen (52 000 spett.)
Arbitro:   Rosetti

Stoccarda
16 giugno 2006, ore 18:00 UTC+2
Paesi Bassi  2 – 1
referto
  Costa d'AvorioGottlieb-Daimler-Stadion (52 000 spett.)
Arbitro:   Ruiz

Francoforte sul Meno
21 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Paesi Bassi  0 – 0
referto
  ArgentinaFIFA WM-Stadion Frankfurt (48 000 spett.)
Arbitro:   Medina Cantalejo

Monaco di Baviera
21 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Costa d'Avorio  3 – 2
referto
  Serbia e MontenegroFIFA WM-Stadion München (66 000 spett.)
Arbitro:   Rodríguez

Gruppo D modifica

Classifica modifica
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1.   Portogallo 9 3 3 0 0 5 1 +4
2.   Messico 4 3 1 1 1 4 3 +1
3.   Angola 2 3 0 2 1 1 2 −1
4.   Iran 1 3 0 1 2 2 6 −4
Incontri modifica
Norimberga
11 giugno 2006, ore 18:00 UTC+2
Messico  3 – 1
referto
  IranFrankenstadion (41 000 spett.)
Arbitro:   Rosetti

Colonia
11 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Angola  0 – 1
referto
  PortogalloFIFA WM-Stadion Köln (45 000 spett.)
Arbitro:   Larrionda

Hannover
16 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Messico  0 – 0
referto
  AngolaFIFA Wm-Stadion Hannover (43 000 spett.)
Arbitro:   Maidin

Francoforte sul Meno
17 giugno 2006, ore 15:00 UTC+2
Portogallo  2 – 0
referto
  IranFIFA WM-Stadion Frankfurt (48 000 spett.)
Arbitro:   Poulat

Gelsenkirchen
21 giugno 2006, ore 16:00 UTC+2
Portogallo  2 – 1
referto
  MessicoFIFA WM-Stadion Gelsenkirchen (52 000 spett.)
Arbitro:   Micheľ

Lipsia
21 giugno 2006, ore 16:00 UTC+2
Iran  1 – 1
referto
  AngolaZentralstadion (38 000 spett.)
Arbitro:   Shield

Gruppo E modifica

Classifica modifica
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1.   Italia 7 3 2 1 0 5 1 +4
2.   Ghana 6 3 2 0 1 4 3 +1
3.   Rep. Ceca 3 3 1 0 2 3 4 −1
4.   Stati Uniti 1 3 0 1 2 2 6 −4
Incontri modifica
Gelsenkirchen
12 giugno 2006, ore 18:00 UTC+2
Stati Uniti  0 – 3
referto
  Rep. CecaFIFA WM-Stadion Gelsenkirchen (52 000 spett.)
Arbitro:   Amarilla

Hannover
12 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Italia  2 – 0
referto
  GhanaFIFA WM-Stadion Hannover (43 000 spett.)
Arbitro:   Simon

Colonia
17 giugno 2006, ore 18:00 UTC+2
Rep. Ceca  0 – 2
referto
  GhanaFIFA WM-Stadion Köln (45 000 spett.)
Arbitro:   Elizondo

Kaiserslautern
17 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Italia  1 – 1
referto
  Stati UnitiFritz-Walter-Stadion (46 000 spett.)
Arbitro:   Larrionda

Amburgo
22 giugno 2006, ore 16:00 UTC+2
Rep. Ceca  0 – 2
referto
  ItaliaFIFA WM-Stadion Hamburg (50 000 spett.)
Arbitro:   Archundia

Norimberga
22 giugno 2006, ore 16:00 UTC+2
Ghana  2 – 1
referto
  Stati UnitiFrankenstadion (41 000 spett.)
Arbitro:   Merk

Gruppo F modifica

Classifica modifica
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1.   Brasile 9 3 3 0 0 7 1 +6
2.   Australia 4 3 1 1 1 5 5 0
3.   Croazia 2 3 0 2 1 2 3 −1
4.   Giappone 1 3 0 1 2 2 7 −5
Incontri modifica
Kaiserslautern
12 giugno 2006, ore 15:00 UTC+2
Australia  3 – 1
referto
  GiapponeFritz-Walter-Stadion (46 000 spett.)
Arbitro:   El Fatah

Berlino
13 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Brasile  1 – 0
referto
  CroaziaOlympiastadion Berlin (72 000 spett.)
Arbitro:   Archundia

Norimberga
18 giugno 2006, ore 15:00 UTC+2
Giappone  0 – 0
referto
  CroaziaFrankenstadion (41 000 spett.)
Arbitro:   De Bleeckere

Monaco di Baviera
18 giugno 2006, ore 18:00 UTC+2
Brasile  2 – 0
referto
  AustraliaFIFA WM-Stadion München (66 000 spett.)
Arbitro:   Merk

Dortmund
22 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Giappone  1 – 4
referto
  BrasileWestfalenstadion (65 000 spett.)
Arbitro:   Poulat

Stoccarda
22 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Croazia  2 – 2
referto
  AustraliaGottlieb-Daimler-Stadion (52 000 spett.)
Arbitro:   Poll

Gruppo G modifica

Classifica modifica
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1.   Svizzera 7 3 2 1 0 4 0 +4
2.   Francia 5 3 1 2 0 3 1 +2
3.   Corea del Sud 4 3 1 1 1 3 4 −1
4.   Togo 0 3 0 0 3 1 6 −5
Incontri modifica
Francoforte sul Meno
13 giugno 2006, ore 15:00 UTC+2
Corea del Sud  2 – 1
referto
  TogoFIFA-WM Stadion Frankfurt (48 000 spett.)
Arbitro:   Poll

Stoccarda
13 giugno 2006, ore 18:00 UTC+2
Francia  0 – 0
referto
  SvizzeraGottlieb-Daimler-Stadion (52 000 spett.)
Arbitro:   Ivanov

Lipsia
18 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Francia  1 – 1
referto
  Corea del SudZentralstadion (43 000 spett.)
Arbitro:   Archundia

Dortmund
19 giugno 2006, ore 15:00 UTC+2
Togo  0 – 2
referto
  SvizzeraWestfalenstadion (65 000 spett.)
Arbitro:   Amarilla

Colonia
23 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Togo  0 – 2
referto
  FranciaFIFA WM-Stadion Köln (45 000 spett.)
Arbitro:   Larrionda

Hannover
23 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Svizzera  2 – 0
referto
  Corea del SudFIFA WM-Stadion Hannover (43 000 spett.)
Arbitro:   Elizondo

Gruppo H modifica

Classifica modifica
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1.   Spagna 9 3 3 0 0 8 1 +7
2.   Ucraina 6 3 2 0 1 5 4 +1
3.   Tunisia 1 3 0 1 2 3 6 −3
4.   Arabia Saudita 1 3 0 1 2 2 7 −5
Incontri modifica
Lipsia
14 giugno 2006, ore 15:00 UTC+2
Spagna  4 – 0
referto
  UcrainaZentralstadion (43 000 spett.)
Arbitro:   Busacca

Monaco di Baviera
14 giugno 2006, ore 18:00 UTC+2
Tunisia  2 – 2
referto
  Arabia SauditaFIFA WM-Stadion München (66 000 spett.)
Arbitro:   Shield

Amburgo
19 giugno 2006, ore 18:00 UTC+2
Arabia Saudita  0 – 4
referto
  UcrainaFIFA WM-Stadion Hamburg (50 000 spett.)
Arbitro:   Poll

Stoccarda
19 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Spagna  3 – 1
referto
  TunisiaGottlieb-Daimler-Stadion (52 000 spett.)
Arbitro:   Simon

Kaiserslautern
23 giugno 2006, ore 16:00 UTC+2
Arabia Saudita  0 – 1
referto
  SpagnaFritz-Walter-Stadion (46 000 spett.)
Arbitro:   Codjia

Berlino
23 giugno 2006, ore 16:00 UTC+2
Ucraina  1 – 0
referto
  TunisiaOlympiastadion Berlin (72 000 spett.)
Arbitro:   Amarilla

Fase a eliminazione diretta modifica

Tabellone modifica

Ottavi di finale Quarti di finale Semifinali Finale
1A   Germania 2
2B   Svezia 0   Germania (dtr) 1 (4)
1C   Argentina (dts) 2   Argentina 1 (2)
2D   Messico 1   Germania 0
1E   Italia 1   Italia (dts) 2
2F   Australia 0   Italia 3
1G   Svizzera 0 (0)   Ucraina 0
2H   Ucraina (dtr) 0 (3)   Italia (dtr) 1 (5)
1B   Inghilterra 1   Francia 1 (3)
2A   Ecuador 0   Inghilterra 0 (1)
1D   Portogallo 1   Portogallo (dtr) 0 (3)
2C   Paesi Bassi 0   Portogallo 0 Finale 3º posto
1F   Brasile 3   Francia 1
2E   Ghana 0   Brasile 0   Germania 3
1H   Spagna 1   Francia 1   Portogallo 1
2G   Francia 3

Ottavi di finale modifica

Monaco di Baviera
24 giugno 2006, ore 17:00 UTC+2
Germania  2 – 0
referto
  SveziaFIFA WM-Stadion München (66 000 spett.)
Arbitro:   Simon

Lipsia
24 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Argentina  2 – 1
(d.t.s.)
referto
  MessicoZentralstadion (43 000 spett.)
Arbitro:   Busacca

Stoccarda
25 giugno 2006, ore 17:00 UTC+2
Inghilterra  1 – 0
referto
  EcuadorGottlieb-Daimler-Stadion (52 000 spett.)
Arbitro:   De Bleeckere

Norimberga
25 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Portogallo  1 – 0
referto
  Paesi BassiFrankenstadion (41 000 spett.)
Arbitro:   Ivanov

Kaiserslautern
26 giugno 2006, ore 17:00 UTC+2
Italia  1 – 0
referto
  AustraliaFritz-Walter-Stadion (46 000 spett.)
Arbitro:   Medina Cantalejo

Colonia
26 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Svizzera  0 – 0
(d.t.s.)
referto
  UcrainaFIFA WM-Stadion Köln (45 000 spett.)
Arbitro:   Archundia

Dortmund
27 giugno 2006, ore 17:00 UTC+2
Brasile  3 – 0
referto
  GhanaWestfalenstadion (65 000 spett.)
Arbitro:   Micheľ

Hannover
27 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Spagna  1 – 3
referto
  FranciaFIFA WM-Stadion Hannover (43 000 spett.)
Arbitro:   Rosetti

Quarti di finale modifica

Berlino
30 giugno 2006, ore 17:00 UTC+2
Germania  1 – 1
(d.t.s.)
referto
  ArgentinaOlympiastadion Berlin (72 000 spett.)
Arbitro:   Micheľ

Amburgo
30 giugno 2006, ore 21:00 UTC+2
Italia  3 – 0
referto
  UcrainaFIFA WM-Stadion Hamburg (50 000 spett.)
Arbitro:   De Bleeckere

Gelsenkirchen
1º luglio 2006, ore 17:00 UTC+2
Inghilterra  0 – 0
(d.t.s.)
referto
  PortogalloFIFA WM-Stadion Gelsenkirchen (52 000 spett.)
Arbitro:   Elizondo

Francoforte sul Meno
1º luglio 2006, ore 21:00 UTC+2
Brasile  0 – 1
referto
  FranciaWaldstadion Frankfurt (48 000 spett.)
Arbitro:   Medina Cantalejo

Semifinali modifica

Dortmund
4 luglio 2006, ore 21:00 UTC+2
Germania  0 – 2
(d.t.s.)
referto
  ItaliaWestfalenstadion (65 000 spett.)
Arbitro:   Archundia

Monaco di Baviera
5 luglio 2006, ore 21:00 UTC+2
Portogallo  0 – 1
referto
  FranciaFIFA WM-Stadion München (66 000 spett.)
Arbitro:   Larrionda

Finale per il terzo posto modifica

Stoccarda
8 luglio 2006, ore 21:00 UTC+2
Germania  3 – 1
referto
  PortogalloGottlieb-Daimler-Stadion (52 000 spett.)
Arbitro:   Kamikawa

Finale modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Finale del campionato mondiale di calcio 2006.
Berlino
9 luglio 2006, ore 20:00 UTC+2
Italia  1 – 1
(d.t.s.)
referto
  FranciaOlympiastadion Berlin (69 000 spett.)
Arbitro:   Elizondo

Statistiche modifica

Classifica marcatori modifica

 
Miroslav Klose, capocannoniere della manifestazione con 5 reti
5 reti
3 reti
2 reti
1 rete
Autoreti

Record modifica

  • Gol più veloce: Asamoah Gyan (Ghana-Rep. Ceca, fase a gironi, 17 giugno) e Darijo Srna (Croazia-Australia, fase a gironi, 22 giugno) (2º minuto)
  • Gol più tardivo: Alessandro Del Piero (Italia-Germania, semifinale, 4 luglio, 120+1º minuto)
  • Primo gol: Philipp Lahm (Germania-Costa Rica, partita inaugurale, 9 giugno, 6º minuto)
  • Ultimo gol: Marco Materazzi (Francia-Italia, finale 1º posto, 9 luglio, 19º minuto)
  • Miglior attacco: Germania (14 reti segnate)
  • Peggior attacco: Trinidad e Tobago (0 reti segnate)
  • Miglior difesa: Svizzera (0 reti subite)
  • Peggior difesa: Serbia e Montenegro (10 reti subite)
  • Miglior differenza reti: Argentina e Spagna (+7)
  • Partita con il maggior numero di gol: Germania-Costa Rica 4-2 (partita inaugurale, 9 giugno) e Argentina-Serbia e Montenegro 6-0 (fase a gironi, 16 giugno) (6 gol)
  • Partita con il maggior scarto di gol: Argentina-Serbia e Montenegro 6-0 (fase a gironi, 16 giugno, 6 gol di scarto)
  • Partita con il maggior numero di spettatori: Italia-Francia (finale 1º posto, 9 luglio, 72 000 spettatori)
  • Partita con il minor numero di spettatori: Iran-Angola (fase a gironi, 21 giugno, 38 000 spettatori)
  • Media spettatori: 52 491 (3º posto nella storia dei Mondiali di calcio)

Premi modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Riconoscimenti accessori al campionato mondiale di calcio.
[43] Miglior marcatore (Scarpa d'oro) Miglior giocatore (Pallone d'oro) Premio Yashin Miglior giovane Premio FIFA Fair Play
Oro   Miroslav Klose (5)   Zinédine Zidane   Gianluigi Buffon   Lukas Podolski   Brasile   Spagna
Argento   Hernán Crespo (3)   Fabio Cannavaro Non assegnato Non assegnato Non assegnato
Bronzo   Ronaldo (3)   Andrea Pirlo Non assegnato Non assegnato Non assegnato

All-Star Team[44][45] modifica

Portieri Difensori Centrocampisti Attaccanti
  Gianluigi Buffon
  Jens Lehmann
  Ricardo
  Roberto Ayala
  John Terry
  Lilian Thuram
  Philipp Lahm
  Fabio Cannavaro
  Gianluca Zambrotta
  Ricardo Carvalho
  Zé Roberto
  Patrick Vieira
  Zinédine Zidane
  Michael Ballack
  Andrea Pirlo
  Gennaro Gattuso
  Luís Figo
  Maniche
  Hernán Crespo
  Thierry Henry
  Miroslav Klose
  Francesco Totti
  Luca Toni

Arbitri modifica

Assistenti arbitrali modifica

Note modifica

  1. ^ 2006 FIFA World Cup Germany, su fifa.com. URL consultato il 3 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2020).
  2. ^ Calcio: Mondiali 2006, sarà con la Germania la partita inaugurale, in Adnkronos, 29 ottobre 2004.
  3. ^ FIFA acknowledges Brazil's withdrawal from 2006 World Cup race, FIFA.com, 4 luglio 2000. URL consultato il 29 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2008).
  4. ^ FIFA World Cup 2006 : Results of First Two Rounds of Voting, FIFA.com, 6 luglio 2000. URL consultato il 29 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2008).
  5. ^ Call for World Cup re-vote, BBC Sport, 7 luglio 2000. URL consultato il 25 giugno 2007.
  6. ^ Legal threat over World Cup prank, BBC News, 8 luglio 2000. URL consultato il 25 giugno 2007.
  7. ^ S. Africa Confident of Blatter's Support to Host 2006 World Cup, People's Daily Online, 19 gennaio 2000. URL consultato il 25 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 9 settembre 2009).
  8. ^ Voting procedure for 2006 FIFA World Cup decision, FIFA.com, 5 luglio 2000. URL consultato il 29 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2008).
  9. ^ Calcio: Blatter, "La Germania compro' assegnazione mondiali 2006", AGI.it, 16 luglio 2012. URL consultato il 16 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2012).
  10. ^ Amnesty International: Public Statement - "Red card to trafficking during World Cup" Archiviato il 16 agosto 2006 in Internet Archive. Amnesty International (URL verificata in data 7 giugno 2006)
  11. ^ Council of Europe: Parliamentery Assembly - "Stop trafficking in women before the FIFA World Cup" Archiviato il 14 giugno 2006 in Internet Archive. (URL verificata in data 7 giugno 2006)
  12. ^ "World Cup concerns Nordic Council " Archiviato il 17 ottobre 2007 in Internet Archive. (URL verificata in data 7 giugno 2006)
  13. ^ Independent Catholic News - "Appeal to stop trafficked women being sold for sex at World Cup" Archiviato il 18 maggio 2006 in Internet Archive. Independent Catholic News (URL verificata in data 7 giugno 2006)
  14. ^ Andrea Tarquini, Germania 2006, i mondiali del sesso, in la Repubblica, 12 giugno 2005, p. 17.
  15. ^ Copia archiviata, su spiegel.de. URL consultato il 10 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2006). articolo in lingua tedesca "Flaute in den Bordellen" dal settimanale tedesco Der Spiegel
  16. ^ La Fifa lascia in mutande gli olandesi, su gazzetta.it, 17 giugno 2006.
  17. ^ INSIDER World Cup Diary - Bavaria Repeats Ambush Marketing; N.Korea Fans Watched, su worldfootballinsider.com. URL consultato il 29 dicembre 2014.
  18. ^ a b Stadiums renamed for Fifa sponsors, BBC, 6 giugno 2006. URL consultato il 29 marzo 2008.
  19. ^ Fino al 1990 partecipante come Germania Ovest.
  20. ^ Nel 1998 partecipante come Jugoslavia.
  21. ^ Fino al 1990 partecipante come Cecoslovacchia.
  22. ^ Ciro Scognamiglio, La tavola mondiale è al completo, su gazzetta.it, 16 novembre 2005.
  23. ^ a b Mondiali 2006 in Germania, un girone facile per l'Italia, su repubblica.it, 5 dicembre 2003.
  24. ^ a b c d Sorteggio mondiale: −5, su gazzetta.it, 5 dicembre 2005.
  25. ^ FIFA Organising Committee approves team classifications and final draw procedure, FIFA.com, 6 dicembre 2005. URL consultato il 29 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2008).
  26. ^ Mondiale, Italia testa di serie, su gazzetta.it, 6 dicembre 2005.
  27. ^ Paul Wilson, An easy group? Draw your own conclusions, su football.guardian.co.uk, The Observer, 11 dicembre 2005. URL consultato il 26 giugno 2006.
  28. ^ Kevin Palmer, Group C Tactics Board, su soccernet.espn.go.com, 24 maggio 2006. URL consultato il 26 giugno 2006 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2006).
  29. ^ Girone di ferro per l'Italia, su gazzetta.it, 11 dicembre 2005.
  30. ^ (EN) 2005/2006 season: final worldwide matchday to be 14 May 2006, su fifa.com, 19 dicembre 2004. URL consultato il 27 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2020).
  31. ^ Il Brasile pena per la vittoria strappa l'1 a 0 ma non esalta, su repubblica.it, La Repubblica, 13 giugno 2006. URL consultato il 7 gennaio 2016.
  32. ^ Emanuele Gamba, Il Brasile parte al rallentatore soltanto un gol alla Croazia, su ricerca.repubblica.it, La Repubblica, 14 giugno 2006. URL consultato il 7 gennaio 2016.
  33. ^ Il Brasile non è ancora bello ma batte l'Australia e va agli ottavi, su repubblica.it, 18 luglio 2006. URL consultato il 7 gennaio 2016.
  34. ^ Percorso netto per il Brasile Doppietta Ronaldo, steso il Giappone, su repubblica.it, 22 giugno 2006. URL consultato il 7 gennaio 2016.
  35. ^ Mondiali, l'Italia nei quarti. Totti su rigore: vittoria al 95', su repubblica.it, 26 giugno 2006.
  36. ^ Claudio Mangini, 2006: quello slalom di Grosso abbattuto in area, e l'Italia decollò, su ilsecoloxix.it, 8 giugno 2014. URL consultato il 28 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2018).
  37. ^ (EN) Nick Miller, Golden goal: Fabio Grosso for Italy v Germany (2006), su theguardian.com, 5 dicembre 2014.
  38. ^ Gaia Piccardi, Klinsmann e Löw, Corriere della Sera, 3 luglio 2006. URL consultato il 12 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  39. ^ (EN) Paul Doyle, Selfish Zidane has fooled Fifa, su theguardian.com, 20 luglio 2006.
  40. ^ (ES) Zidane y Materazzi tendrán otro round, su eluniverso.com, 14 luglio 2006. URL consultato il 28 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2018).
  41. ^ la pagina del sito cbc sports nella sezione "strengths"
  42. ^ Tale numero essendo la somma degli spettatori che hanno seguito le singole trasmissioni. Cfr.: FIFA World Cup & Television Archiviato il 14 giugno 2007 in Internet Archive.
  43. ^ "2006 FIFA World Cup Germany - Awards", su fifa.com. URL consultato il 28 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2019).
  44. ^ (EN) The FIFA TSG nominates 23 players for the MasterCard All-Star squad, su fifa.com, 7 luglio 2006. URL consultato il 20 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2014).
  45. ^ (EN) Azzurri prominent in All Star Team, su fifa.com, 7 luglio 2006. URL consultato il 20 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2014).

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