Arcidiocesi di Cagliari

arcidiocesi della Chiesa cattolica in Italia

L'arcidiocesi di Cagliari (in latino: Archidioecesis Calaritana) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Italia appartenente alla regione ecclesiastica Sardegna. Nel 2021 contava 566.600 battezzati su 579.300 abitanti. È retta dall'arcivescovo Giuseppe Baturi.

Arcidiocesi di Cagliari
Archidioecesis Calaritana
Chiesa latina
Regione ecclesiasticaSardegna
 
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
Diocesi suffraganee
Iglesias, Lanusei, Nuoro
 
Arcivescovo metropolita e primateGiuseppe Baturi
Vicario generaleFerdinando Caschili
Arcivescovi emeritiGiuseppe Mani,
cardinale Arrigo Miglio
Presbiteri317, di cui 189 secolari e 128 regolari
1.787 battezzati per presbitero
Religiosi134 uomini, 810 donne
Diaconi42 permanenti
 
Abitanti579.300
Battezzati566.600 (97,8% del totale)
StatoItalia
Superficie4.041 km²
Parrocchie130
 
Erezionedocumentata dal 314
Ritoromano
CattedraleSanta Maria e Santa Cecilia
Santi patroniSant'Efisio
IndirizzoVia Mons. Cogoni 9, 09121 Cagliari, Italia
Sito webwww.chiesadicagliari.it
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Italia
La basilica e santuario di Nostra Signora di Bonaria è il luogo di pellegrinaggio più importante dell'arcidiocesi.
Palazzo arcivescovile di Cagliari.

Territorio modifica

 
Portale della chiesa di San Giuseppe Calasanzio a Cagliari.
 
Facciata della chiesa di Santa Maria del Monte del XVI secolo a Cagliari.
 
Chiesa della Purissima del XVI secolo a Cagliari.
  Lo stesso argomento in dettaglio: Parrocchie dell'arcidiocesi di Cagliari.

Il territorio si estende su 4.041 km² ed è suddiviso in 130 parrocchie, appartenenti a 2 province della Sardegna.

Comprende:

Sede arcivescovile è la città di Cagliari, dove si trovano la cattedrale di Santa Maria e Santa Cecilia e il seminario arcivescovile. Sempre a Cagliari sorgono inoltre la basilica di San Saturnino, la basilica di Santa Croce e la basilica e santuario di Nostra Signora di Bonaria. A Quartu Sant'Elena si trova la basilica di Sant'Elena Imperatrice.

Cattedrale modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cattedrale di Santa Maria (Cagliari).

Costruita nel corso del duecento venne elevata al rango di cattedrale nel 1258. Originariamente in stile romanico pisano, ha subito vari rifacimenti nel corso dei secoli.

Provincia ecclesiastica modifica

La provincia ecclesiastica comprende le seguenti suffraganee:

Nel territorio della provincia ecclesiastica cagliaritana sono comprese cinque sedi titolari:

Storia modifica

La diocesi di Cagliari ha origini antiche. Il primo vescovo ad avere una certa attendibilità, almeno tradizionale, sarebbe sant'Avendrace, che ricoprì la cattedra dal 70 al 77 (o 87), quando morì (presumibilmente il 13 settembre). Tale tradizione è tutt'altro che certa, anche se il quartiere cagliaritano che porta il suo nome, nel quale sarebbe vissuto in eremitaggio, sembrerebbe convalidare la tradizione. Sul suo sepolcro sorse la chiesa di Sant'Avendrace, probabilmente già nel 202, quando fu scoperto; edificio modificato durante il XVII secolo, presenta ancora l'ipogeo del I secolo. Il primo vescovo di Cagliari storicamente documentato fu Quintasio, attestato nel 314, quindi il famoso teologo san Lucifero (353-370 circa). I vescovi di Cagliari risultano avere il titolo di arcivescovi fin dal 484, quando è documentato l'arcivescovo Lucifero II.

In epoca medioevale la sua giurisdizione si estendeva sui territori delle curatorie del Campidano, Colostrai, Decimomannu, Gippi, Nora e Nuraminis.

Il titolo primaziale di Sardegna compare per la prima volta nella falsa corrispondenza di papa Vittore III con l'arcivescovo Giacomo (1075-1089)[2]. Nel 1189 papa Innocenzo II elevò a suo legato l'arcivescovo di Pisa che dal momento prese il titolo di Primate di Sardegna e Corsica.

Dal 1420 la sua giurisdizione si estese sulla soppressa diocesi di Suelli, dal 1495 sulla diocesi di Galtellì, dal 1503 sulla diocesi di Dolia e dal 1506 sulla diocesi di Sulci.

Nei secoli successivi alcune diocesi ottennero nuovamente l'autonomia: nel 1824 una parte della diocesi di Suelli costituì la diocesi di Ogliastra, divenuta poi diocesi di Lanusei; la diocesi di Iglesias fu eretta nel 1763 su un territorio più o meno ricalcante l'antica diocesi di Sulci; la diocesi di Galtellì fu ristabilita nel 1779 con sede a Nuoro.

L'arcidiocesi di Cagliari è stata visitata da papa Paolo VI il 24 aprile 1970 e il 19 e 20 ottobre 1985 da papa Giovanni Paolo II. Il 7 settembre 2008 ha fatto visita alla città di Cagliari papa Benedetto XVI, nel centesimo anno in cui papa Pio X ha proclamato la Madonna di Bonaria patrona principale della Sardegna. Il 22 settembre 2013 è stata meta di un pellegrinaggio di papa Francesco.

Cronotassi dei vescovi modifica

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati. Dei vescovi fino a Lucifero II sono storicamente accertati solo Quintasio, Lucifero I e forse Avendrace del quale si conserva ancora la tradizione nel nome di un quartiere cittadino e che sarebbe stato preceduto nella cattedra cagliaritana dai vescovi Siridone, Bonifacio e Clemente.

Vescovi oriundi modifica

Capitoli canonicali modifica

Il capitolo metropolitano, conformemente alla legge nº 3648 del 15 agosto 1867, è composto da 12 canonici effettivi, canonici onorari (non più della metà degli effettivi) e 6 beneficiati.

Papa Gregorio XV ha concesso ai canonici di indossare rocchetto e cappa violacea ad instar Canonicorum Basilicae Principis Apostolorum de Urbe. I canonici cagliaritani sono stati insigniti della dignità di protonotari apostolici onorari durante munere da papa Pio VII, con breve apostolico del 23 febbraio 1803. Papa Pio X, con breve del 13 settembre 1907 ha promosso gli stessi canonici alla dignità di protonotari apostolici ad instar durante munere. A seguito del motu proprio Pontificalis Domus di papa Paolo VI oggi sono semplicemente protonotari apostolici soprannumerari.

Papa Leone XII, con breve del 22 novembre 1825, ha dato ai beneficiati "facultatem claudendi mozzettam, qua hactenus usi sunt, illique globulos rubros (...) addendi". Da allora nei giorni festivi indossano sulla cotta la mozzetta nera con filettatura, asole e bottoni color rubino. Essi costituiscono la comunità dei beneficiati.

Il capitolo ha un'unica dignità, che da tempo immemorabile ha il titolo di decano.

Nella città di Cagliari sono presenti tre collegiate: Sant'Eulalia (che ha la precedenza subito dopo il capitolo metropolitano), nel quartiere Marina; Sant'Anna, nel quartiere Stampace; San Giacomo, nel quartiere Villanova. Attualmente i rispettivi capitoli sono privi di membri, eccetto il parroco presidente, unica dignità.

Santo patrono modifica

 
Statua di Sant'Efisio, patrono dell'arcidiocesi, nell'omonima chiesa di Cagliari.
  Lo stesso argomento in dettaglio: Sant'Efisio.

Attualmente il patrono dell'arcidiocesi viene considerato sant'Efisio, martire del IV secolo profondamente venerato nella Sardegna meridionale e festeggiato grandemente nella Sagra di sant'Efisio del 1º maggio. I calendari liturgici anteriori al Concilio Vaticano II lo indicano però semplicemente come patrono della provincia ecclesiastica cagliaritana, riservando il patronato della diocesi e della città di Cagliari a san Saturnino, il quale è ora venerato solo come patrono cittadino.

Attività editoriale modifica

L'arcidiocesi possiede dal 1958 un giornale ufficiale diocesano, che dal 2004 è edito come Il Portico, a cadenza settimanale. Dal 1993 trasmette Radio Kalaritana. Entrambe le redazioni si trovano nei locali del Seminario Arcivescovile.

Statistiche modifica

L'arcidiocesi nel 2021 su una popolazione di 579.300 persone contava 566.600 battezzati, corrispondenti al 97,8% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1948 310.000 310.194 99,9 226 152 74 1.371 112 524 86
1958 345.083 345.583 99,9 304 178 126 1.135 196 910 95
1970 448.000 449.321 99,7 371 214 157 1.207 218 1.051 114
1980 496.150 518.349 95,7 384 210 174 1.292 240 1.033 125
1990 539.000 551.617 97,7 384 194 190 1.403 6 246 976 133
1999 540.000 559.825 96,5 308 193 115 1.753 21 140 878 132
2000 530.000 557.460 95,1 344 196 148 1.540 27 173 870 133
2001 531.000 556.941 95,3 358 186 172 1.483 29 211 848 133
2002 530.000 551.708 96,1 382 199 183 1.387 32 226 870 133
2003 522.000 547.352 95,4 327 200 127 1.596 31 163 828 133
2004 550.000 560.583 98,1 345 201 144 1.594 29 181 804 133
2006 562.251 563.251 99,8 320 191 129 1.757 30 162 940 133
2010 567.615 572.615 99,1 247 205 42 2.298 37 99 820 133
2013 575.000 583.365 98,6 371 201 170 1.549 38 227 810 135
2016 568.600 581.900 97,7 320 188 132 1.776 43 188 810 133
2019 573.420 586.280 97,8 317 189 128 1.808 42 134 810 130
2021 566.600 579.300 97,8 317 189 128 1.787 42 134 810 130

Note modifica

  1. ^ Dal sito web parrocchiemap.it
  2. ^ A. Carboni, L'epistola di Vittore III ai vescovi di Sardegna. Prova e storia di un falso, Roma, 1960.
  3. ^ Indicato da storici ed eruditi locali come vescovo di Sardegna; in realtà era vescovo di Sardica. Cappelletti, Le Chiese d'Italia della loro origine sino ai nostri giorni, vol. XIII, p. 49.
  4. ^ Vescovo menzionato in una lettera di papa Gregorio I a Gennaro di Cagliari come fondatore di uno xenodochium. Il papa non menziona né l'epoca, né la sede di cui questo Tommaso fu vescovo, né il luogo dello xenodochium. Storici ed eruditi locali ne hanno fatto un vescovo di Cagliari, predecessore di Gennaro. Charles Pietri, Luce Pietri (ed.), Prosopographie chrétienne du Bas-Empire. 2. Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604), Roma, École française de Rome, 1999, p. 2196 (Thomas 8).
  5. ^ Evandro Putzulu, Citonato, Dizionario biografico degli italiani, volume 26 (1982).
  6. ^ Corrado Zedda - Raimondo Pinna, La nascita dei giudicati. Proposta per lo scioglimento di un enigma storiografico Archiviato il 16 maggio 2018 in Internet Archive., in Archivio storico e giuridico sardo di Sassari, 12 (2007), pp. 27-118.
  7. ^ Gli studi condotti da Corrado Zedda e Raimondo Pinna sulla Carta di Orzocco, tradizionalmente datata a prima del 1073, e nella quale v'è l'unica menzione di Alfredo, mettono in dubbio l'esistenza storica di questo arcivescovo.
    Corrado Zedda - Raimondo Pinna, La carta del giudice cagliaritano Orzocco Torchitorio, prova dell'attuazione del progetto gregoriano di riorganizzazione della giurisdizione ecclesiastica della Sardegna Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive., Sassari, 2009.
    Anche: La Carta di Orzocco non ha più misteri, in L'Unione Sarda, 25 marzo 2010.
  8. ^ Corrado Zedda - Raimondo Pinna, 1183 l'anno della concordia. Il compromesso tra Ricco, arcivescovo di Cagliari e Austorgio, abate di San Vittore di Marsiglia, in Archivio Storico Giuridico Sardo di Sassari, 18 (2013), pp. 1-47.
  9. ^ Eubel menziona un vescovo, Tommaso, nominato nel 1449.
  10. ^ Gams.
  11. ^ Trasferito dalla sede di Oristano; tuttavia nella bolla di nomina del suo successore a quella sede (Gavino Magliano), si dice che la sede è rimasta vacante per la morte di Nieto. È probabile che la nomina di Nieto a Cagliari, su cui Eubel non possiede dati certi, non ebbe effetto. Effettivamente Nieto morì a Oristano e, nel tempo, il suo decesso fu confuso con quello altrettanto repentino del suo conterraneo turritano e predecessore Antonio Canopolo (cfr. Marcello Derudas, Il Convitto Nazionale Canopoleno di Sassari. Una finestra aperta su quattrocento anni di storia, Sassari, Carlo Delfino, 2018, pp. 45-46 e n. 75. ISBN 978-88-9361-071-1).
  12. ^ Nominato arcivescovo titolare, titolo personale, di Risinio.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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