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«Caltanissetta, cittadina ben situata e ben costrutta»

Caltanissetta (IPA: /ˌkaltanis'sεtta/, Nissa o Cartanissetta in siciliano) è un comune italiano di 60.151 abitanti[1],capoluogo della provincia omonima in Sicilia.

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Storia modifica

Preistoria modifica

Gli albori di Caltanissetta vanno cercati in epoca antichissima: reperti dell'età del bronzo trovati nei pressi della città (parco archeologico di Sabucina), indicano che la zona è abitata fin dal IV millennio a.C. La posizione strategica fu certamente il motivo per cui gruppi di uomini, già a partire dall'ultimo neolitico, decisero di insediarsi in questa particolare zona della Sicilia centrale, su delle alture da cui si poteva dominare tutto il paesaggio circostante, molto vicini alla costa settentrionale e collegati alla costa meridionale dall'Imera meridionale, fiume che all'epoca risultava essere navigabile.

Epoca greca modifica

Il primo nucleo urbano, di origine sicuramente sicana, si formò nella zona del monte Gabal al Habib ("la montagna panoramica"), attestato da un'epigrafe del 397 a.C. nella quale si legge per la prima volta il nome Nissa che, con l'arrivo dei Greci intorno al VII secolo a.C., venne posta sotto il presidio di Siracusa. Da questo momento storico l'arte subì un notevole perfezionamento, iniziarono a sorgere i primi edifici sacri e funerari e vennero costruite mura e altre fortificazioni.

Epoca romana modifica

Dopo la seconda guerra punica, la Sicilia passò sotto il domino dei Romani, ma come nel resto dell'isola, la loro influenza a Nissa rimase superficiale. Fino a qualche anno fa si pensava che nel 123 a.C. Nissa fosse stata invasa dai Romani guidati dal console Lucio Petilio, che vi installarono una colonia chiamata "Petiliana" in suo onore. Oggi, dopo recenti studi, si tende a pensare che la colonia Petiliana corrisponda alla vicina Delia. Ciononostante il passaggio del console è rimasto un segno indelebile nella toponomastica della zona (per esempioBorgo Petilia). Un importante indizio della presenza latina risiede nei resti di una villa a nord-ovest di Sabucina, da dove provengono vari reperti archeologici, tra cui un busto dell'imperatore Geta.

Epoca bizantina modifica

 
Il Gran Conte Ruggero

I primi ad abitare nell'attuale luogo della città furono i Bizantini che nella seconda metà dell'VIII secolo probabilmente edificarono il castello di Pietrarossa.

Epoca islamica modifica

Con l'arrivo degli Arabi, intorno all'846, che ne mutarono il nome in Qalʿat al-nisāʾ ("castello delle donne"), vi si stanziarono oltre trecento famiglie di origine tunisina.

Epoca normanna modifica

Nel 1087, la città venne occupata dai Normanni, e divenne possedimento del Gran Conte Ruggero, che la trasformò in feudo per vari membri della sua famiglia e fondò l'abbazia in stile romanico di Santo Spirito, laddove si trovava un avamposto militare di origine romana.

Epoca aragonese modifica

 
Stemma dei Moncada[1]

Durante il dominio aragonese nel 1296 Federico III nominò conte Corrado Lancia. Nel 1361 i baroni Francesco Ventimiglia e Federico Chiaramonte assediarono Federico IV nel Castello di Pietrarossa, dove aveva trovato rifugio, e fu salvato dai nisseni, che non sopportavano la prepotenza dei due baroni. Nel 1365 Guglielmo Peralta, che già controllava Sciacca e Caltabellotta divenne il signore di Caltanissetta. Nel 1358 aveva riunito nel Castello di Pietrarossa i quattro uomini più potenti della Sicilia di allora (tra cui lui), Artale Alagona, Manfredi Chiaramonte,Francesco Ventimiglia, che si spartirono l'intera Sicilia nel cosiddettoGoverno dei Quattro Vicàri, che tuttavia durò fino al 1392, quando Martino I di Siciliaintervenne militarmente. Il re Martino I regnò fino al 1409, quando gli successe il padreMartino I di Aragona, che però morì un anno dopo, nel 1410.

Nel 1407 Caltanissetta passò ai Moncada di Paternò (con la nomina diMatteo Moncada conte da parte di Martino I), a cui resterà per 405 anni, fino all'abolizione della feudalità in Sicilia, nel 1812.

Epoca spagnola modifica

Nel 1553 fu costruito il Ponte Capodarso sul fiume Salso per facilitare il trasporto dello zolfo. La costruzione, alta quasi 20 metri, è ancora esistente e percorribile. Nel febbraio del 1567 un forte terremoto colpì la città, e il castello di Pietrarossa ne rimase gravemente danneggiato. Subito iniziarono i lavori di restauro, che però, produssero l'effetto contrario, perché i ruderi del castello vennero utilizzati come cava per la ricostruzione del resto della città, e rimasero in piedi solo i resti di tre torri, due delle quali sono visibili ancora oggi.

Epoca piemontese(?) modifica

Nel 1718 a Caltanissetta scoppiò una rivolta antisavoiarda, come in molti altri centrisiciliani. L'11 luglio di quell'anno le truppe sabaude di Vittorio Amedeo II di Savoia, guidate dal viceré Annibale Maffei furono costrette ad abbandonare la città. Durante la battaglia ci furono 53 vittime tra i nisseni e 17 tra i soldati piemontesi[senza fonte].

Epoca borbonica modifica

Nel 1816, in pieno periodo borbonico, Caltanissetta fu elevata a capoluogo di provincia, grazie alla mediazione del giurista Mauro Tumminelli. Per questo motivo la popolazione nissena si rifiutò di partecipare ai moti separatisti di Palermo del 1820, e la città dovette subire un tentativo di saccheggio da parte di alcune bande armate, formate da galeotti ed ex carcerati, capitanate da Salvatore Galletti, principe di San Cataldo, che devastarono il quartiere della Grazia. Da questo evento nacque la ormai proverbiale rivalità tra le due città.

La città fu colpita dal colera nel 1837 e successivamente per altre due volte (1854 e 1866).

Aderì ai moti rivoluzionari ed indipendentisti del 1848-1849, guidati da Ruggero Settimo, che ebbero termine proprio a Caltanissetta, dove fu firmata la capitolazione dei rivoluzionari.

Epoca contemporanea modifica

 
Giuseppe Garibaldi

Garibaldi e i suoi Mille giunsero a Caltanissetta il 2 luglio 1860 e vi fecero ritorno il 10 agosto. Come l'intera Sicilia venne annessa al Regno d'Italia lo stesso anno.

Dopo l'Unità d'Italia fu interessata da un grande boom economico dovuto soprattutto ad un'intensa attività mineraria, che però fu accompagnata da varie sciagure: il 27 aprile 1867 morirono 47 persone a causa di un'esplosione di grisou nella miniera di Trabonella, 65 minatori persero la vita a Gessolungoil 12 novembre 1881 sempre per un'esplosione, e altri 51 nel 1911 a Deliella e a Trabonella.

Le strade rotabili la collegavano a Piazza Armerina, Barrafranca e Canicattì fin dal1838, ma la ferrovia arrivò solo nel 1878. Nel 1867 giunse l'illuminazione a gas, nel 1914 l'arrivo dell'elettricità permise l'apertura del primo cinematografo.

Durante la Seconda guerra mondiale, nel quadro dello sbarco degli Alleati in Sicilia, subì diversi bombardamenti (7-9-11-13-17 luglio 1943) durante i quali persero la vita 351 civili. Il 18 luglio le truppe americane sbarcate a Gela una settimana prima entrarono e occuparono la città.

Etimologia modifica

Origine del nome modifica

Nissa era il nome di un antico villaggio (poi inglobato nel nuovo vasto tessuto urbano) nei pressi dell'odierna Sabucina che si legge per la prima volta in un'epigrafe pregreca.

Il nome degli abitanti di Caltanissetta, i "nisseni", è certamente derivato dall'antica Nissa.

Quando il borgo fu conquistato dagli Arabi, questi aggiunsero al nome originale il prefisso Qalʿat ("castello"), come testimoniato dal marocchino Idrisi, che nel 1154 la indica comeQalʿat al-nisāʾ. Il termine nisāʾ, però, in arabo significa "donne", ed è probabile che fosse riferito, con un gioco di parole, alle donne della antica Nissa, piuttosto che al villaggio stesso. La conferma della traduzione esatta come castello delle donne arriverà da Goffredo Malaterra, che rileverà che Calatenixet, quod, nostra lingua interpretatum, resolvitur Castrum foeminarum ("Caltanixet, che è stato tradotto nella nostra lingua Castello delle donne").

Successivamente, durante il primo periodo Normanno (XI secolo), la città iniziò ad assumere il nome di Calatanesat, come si può riscontrare in una bolla del papa Eugenio II; mentre già alla fine del XII secolo, lo storico Ugo Falcando, nel suo Liber De Regno Sicilie, la nomina Caltanixettum, che risulta essere la traduzione ufficiale dell'odierno nome in latino.

Armoriale e gonfalone modifica

Fortezza a tre torri merlate, in oro su campo rosso, sormontato da una corona araldica antica. Da una delle tre torri, la laterale a destra guardando, esce la testa di un guerriero con elmo in testa e visiera alzata, mentre dal l'altra torre, a sinistra guardando, esce una mano che impugna la spada.

 
Gonfalone della città

Stendardo composto da una croce vermiglia delimitata in basso da colori verde e giallo e in alto bianco a sinistra e turchino a destra. Al centro della croce vermiglia, un'aquila reale porta in petto lo stemma di città. Sulla testa dell'aquila c'è una corona araldica. Con gli artigli l'aquila ghermisce due cornucopii dai quali fuoriescono spighe di grano e frutta

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose modifica

Cattedrale di Caltanissetta - Duomo di Santa Maria la Nova modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cattedrale di Caltanissetta.
 
Cattedrale di Caltanissetta

La cattedrale di Caltanissetta, situata nel centro storico della città, venne costruita tra gli anni 1560-1620 e fu aperta al pubblico nel 1622. Venne intitolata così per distinguerla dalla chiesa madre, eretta nel Cinquecento ai piedi della fortezza di Pietrarossa, e che venne conseguentemente soprannominata “la Vetere”.

Abbazia di Santo Spirito modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Abbazia di Santo Spirito.
 
Vista esterna delle absidi dell'abbazia di Santo Spirito

L'abbazia fu commissionata dal conte Ruggero e realizzata su un antico casale arabo a sua volta costruito probabilmente su un edificio di culto già esistente in epoca bizantina, dedicato allo Spirito Santo. La chiesa, consacrata nel 1153, possiede notevoli elementi artistici, quali il fonte battesimale e i numerosi affreschi che ricoprono le pareti interne.

Chiesa di Sant'Agata al Collegio modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Sant'Agata al Collegio.
 
Sant'Agata al Collegio

La chiesa di Sant'Agata al Collegio venne costruita tra il 1600 e il 1610 su una preesistente chiesa, anch'essa dedicata a Sant'Agata, mentre i lavori del contiguo Collegio gesuitico (da cui la chiesa prende il nome) iniziarono nel 1589 e terminarono solo nella seconda metà dell'Ottocento. La chiesa, con impianto a croce greca, è certamente una delle più ricche della città. Il palazzo attiguo del collegio, oggi ospita la Biblioteca Comunale Luciano Scarabelli e il Liceo Musicale.

Chiesa di Santa Maria degli Angeli modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Caltanissetta).

La chiesa di Santa Maria degli Angeli (detta la Vetere) sorge a ridosso del Castello di Pietrarossa, sul lato settentrionale di quest'ultimo. Fu la seconda parrocchia della città, dopo l'Abazia di S. Spirito; divenuta sede parrocchiale cittadina nel 1239 ed, in seguito, regia cappella di Casa Sveva. Dopo l'unità d'Italia come molte altri beni eclesiastici fu confiscata e trasformata in magazino militare e quindi cadde in completa rovina. Oggi sopravvile il notevole portale normanno in pietra arenaria, con un archivolto a sesto acuto in tre livelli, sostenuto da quattro colonnine cilindriche dotate di capitelli.

Chiesa di San Giovanni modifica

Situata nella parte più antica del centro storico, non lontano dalla chiesa di San Domenico, venne fondata intorno al 1100. Completamente distrutta durante la seconda guerra mondiale, fu ricostruita nel 1945. Presenta una sola navata nella quale trovano posto tre scomparti laterali con annessi altari. Nel prospetto realizzato in pietra arenaria spicca un asse determinato dalla sovrapposizione degli elementi portale-edicola-finestrone. L'interno della chiesa, invece, è decorato con gli affreschi del Pollaci. Tra le opere presenti ricordiamo: l'Immacolata, piccola statua opera del Biangardi; il San Giuseppe in legno realizzato nel XVIII secolo ed infine un dipinto di San Giuseppe realizzato dal Pollaci.

Chiesa di San Sebastiano modifica

 
Facciata di San Sebastiano. In primo piano lafontana del tritone

Sorta intorno al Cinquecento come omaggio al Santo da parte della popolazione per la liberazione dalla peste, la chiesa di San Sebastiano è situata in Piazza Garibaldi, proprio di fronte la Cattedrale.

La chiesa fu più volte ridimensionata e restaurata. Nel 1711, ad esempio, fu modificata nel senso della lunghezza per cedere spazio all'antistante piazza. In quella occasione fu abbellita sia all'interno sia nel prospetto principale. L'elegante facciata, progettata dall'architetto Pasquale Saetta sul finire dell'Ottocento, è arricchita da colonne appartenenti a tutti e tre gli ordini classici: nella parte inferiore le doriche, al centro le ioniche ed in cima le corinzie. Vi sono inoltre bifore e nicchie in cui sono collocate alcune statue dello scultore Biancardi. Le sculture della parte centrale rappresentano i santi Pietro e Paolo, mentre nella fascia superiore, si può ammirare San Sebastiano trafitto dalle frecce, posta in memoria del suo martirio.

Chiesa di San Domenico modifica

La chiesa di San Domenico è stata fondata nel 1400 dopo l'arrivo dei Moncada a Caltanissetta. L'edificio venne costruito al centro del quartiere Angeli, dove allora non esistevano altre chiese.

La costruzione della chiesa si intreccia con la storia della città e della famiglia Moncada. Antonio Moncada, infatti, nel 1458 per ereditare il suo titolo, dovette rinunciare all'abito talare e, pertanto, come "risarcimento" all'ordine domenicano, cui apparteneva, fece costruire una chiesa con annesso convento. La chiesa continuò ad essere arricchita e migliorata nel tempo. Il prospetto della chiesa, convesso nella parte centrale e concavo lateralmente, fu costruito, ad esempio, nel Seicento, ed allo stesso periodo risale la preziosa tela del toscano Filippo Paladini, dipinto che ritrae la Madonna del Rosario. Questa tela ha un'importante valenza storica, oltre che artistica, in quanto vi sono ritratti i figli del conte Francesco Moncada.

Chiesa di San Francesco D'Assisi modifica

Chiesa della SS. Croce - Badia modifica

Sita nel Largo Badia tra via Vespri Siciliani all'inizio di Corso Vitt. Emanuele II, e all'incrocio con Via Re d'Italia e Via delle medaglie d'Oro.

La sua costruzione fu iniziata nel 1531 insieme all'annesso Monastero delle Benedettine per volere del Conte Moncada, nel sito della presistente chiesa di Santa Maria della neve e del SS. Salvatore. Nel 1590 cambia nome in Chiesa S. Croce per il fatto che la contessa Moncada donò alle monache una reliquia della della Croce. Fu ampliata tra il 1618 e il 1625. Nel 1769 le monache benedettine che vi risedevano sin dalla sua costruzione si trasferirono nel Convento dei Gesuiti espulsi dalla città ed abbandonato dagli stessi. Le monache successivamente ritornarono nel restaurato e migliorato convento nel 1807. Nel 1916 il Convento diventò sede di una scuola elementare. Le monache continuarono ad abitare il monstarero anche dopo la demanializzazione dei beni ecclesiastici avvenuta dopo il 1861; solamente durante la II Guerra Mondiale il convento e chiesa furono lasciati perchè requisiti dal governo per quattro anni.

La chiesa è a navata unica, presenta una facciata unica con il prospetto della sagrestia, ritmato da paraste di conci di arenaria. Il portale è sormontato da un timpano curvo e spezzato, che individua la porzione del prospetto propria della chiesa. Le finestre del coro e dei locali attigui sono protette da grate in ferro con la tipica sagoma a gelosia. Gli interni presentano stucchi bianche ed oro. Vi era custodita una copia dello Spasimo del Giulio Romano, copia del più famoso ed omonimo quadro di Raffaello, oggi l'opera è custodita nel Museo Diocesano di Caltanissetta.

Nel piazzale antistante l'ingresso, sottostante il livello della strada che costeggia la chiesa, è stata eretta una statua della Madonna di Lourdes benedicente.

Si narra che nel 1880 un condadino nei pressi dell'Abbazia di Santo Spirito trovò una pietra con l'effige del Cristo in Croce; la pietra venne donata alla badessa del convento di S. Croce, che la fece benedire per esporla nella chiesa. Il vescovo successivamente approvò la venerazione pubblica della stessa effige nella prima domenica che precede il 29 settembre di ogni anno.

Chiesa dell'Immacolata modifica

Chiesa di Santa Flavia modifica

Chiesa di San Giuseppe modifica

Chiesa Maria SS. della Provvidenza modifica

Chiesa del Signore della Città o del SS. Crocefisso modifica

Santa Lucia o Chiesa di Santa Maria dell'Arco modifica

Chiesa di San Michele modifica

Chiesa di Sant'Anna al Ricovero modifica

Monumento al Redentore modifica

 
Il monumento a Cristo Redentore eretto sul monte S. Giuliano

Il monumento al Redentore si trova sulla vetta più alta del Monte San Giuliano, che sovrasta tutta Caltanissetta. Si tratta di un piedistallo contenente nel suo interno una cappella, che inizia a pianta quadrata e diventa circolare per concedere un adeguato appoggio alla statua del Redentore.

All'inizio del XX secolo vennero commissionati da papa Leone XIII diciannove monumenti a Cristo Redentore, una in ogni regione d'Italia (all'epoca 19). Tra le regioni che risposero all'appello del Papa vi fu la Sicilia che scelse come luogo per l'erezione del monumento la vetta del Monte San Giuliano, nel cuore dell'isola. Il progetto fu affidato all'architetto Ernesto Basile, figlio di Giovan Battista Filippo Basile (l'architetto del Teatro Massimo di Palermo).

La prima pietra venne posata il 13 maggio 1900. La statua del Redentore arrivò da Romail 30 luglio, ma non furono fatti grandi festeggiamenti perché il re d'Italia Umberto I era stato appena assassinato a Monza ed era stato proclamato il lutto nazionale. Sempre per questa ragione l'inaugurazione del monumento venne rimandata: dalla fine di agosto fino al 30 settembre del 1900 in città vi furono grandi festeggiamenti e l'inaugurazione avvenne alla presenza di cardinali, vescovi, clero e popolo venuti da tutta la Sicilia.

Conventi modifica

Il convento più antico della città di Caltanissetta era il Convento dei Frati Carmelitani che fu edificato, su terreno coltivato ad ulivi nel 1371, successivamente fu demolito per costruire il Palazzo del Comune o Palazzo del Carmine.

Il secondo Convento in ordine di edificazione a Caltanissetta è il Convento dei Frati Domenicaninelle vicienanze della Chiesa di San Domenico; a partire del 1861 è stato sede degli uffici del Distretto Militare.

Il Convento dei Conventuali minori di San Francesco è sorto a Caltanissetta nel 1507. Diventò la sede del vecchio Istituto Magistrale e di Scuole Elementari, di recente è diventato la sede dell'Ufficio tecnico del Comune.

Il quarto Convento in ordine di tempo edificato a Caltanissetta è quello dei Suore Benedettine intorno al 1400. Da iniziale Conservatorio diventò il Monastero di Santa Croce nel 1590. Nel 1778 fu abbandonato dalle Suore che si trasferirono nel convento dei Gesuiti, da questi ultimi abbandonato.

Il primo dei Conventi dei Cappucini ed il quinto in ordine di tempo, edificato nella città di Caltanissetta è del 1540. A Caltanissetta sono stati edificati, in tempi successivi, tre conventi dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini.[2]

Il primo convento fu edificato in contrada Xiboli, tra il 1540 e il 1552. Dopo 45 anni viene abbandonato per l'insalubrità del posto e la distanza dalla città edificata. Successivamente nel 1868 fu inglobato nei terreni della Fabbrica distilleria Averna.
Il secondo convento dei Cappuccini fu costruito dove oggi è il nel V.le Regina Margherita, già condrada Pigna vicino la chiesa di San Giuseppe fuori le mura. Fu edificato nel 1570 in sostituzione del primo convento. La chiesa del nuovo convento fu dedicata all'Immacolata concezione oggi è scomparsa rimane solo il portale. Nel 1759 i frati Cappucini instituiscono un Ospizio per i monaci questuanti. Sui terreni circostanti il convento nel 1821 furono iniziati i lavori per un giardino pubblico, che fu completato nel 1828; il giardino fu intitolato nel 1890 ad Amedeo di Savoia, da questi prende il nome la Villa Amedeo. Nel 1866 il convento fu trasformato in nosocomio, e successivamente nel 1905 divenne l'Ospedale Civile Vitt. Emanuele.
Il terzo convento fu edificato nel 1888, dopo lo sfratto dal convento di Viale Regina Margherita a causa di un Regio Decreto che espropriava i beni eclesiastici. Prende il nome di Convento di San Michele, per la preesistente omonima chiesa del XVII secolo; ieri in contrada Sallimi, oggi via Sallemi.

Nel 1580 i Gesuiti costrurirono i locali del più noto Coleggio, annesso alla chiesa di Sant'Agata. Attualmente occupato dei locali della Biblioteca Scarabelli e del Liceo Musicale Vincenzo Bellini.

Nel 1592 i Monaci Benedettini Cassinesi iniziarono a costruire il Convento di Santa Flavia annesso alla omonima Chiesa, abbandonato dopo il 1860.

I 5 dicembre del 1601 fu iniziata la costruzione del Convento di Santa Maria degli Angeli dei Frati Minori Riformati.

Architetture civili modifica

Molti sono i palazzi di interesse storico, presenti nel centro storico ed abitati in passato da importanti famiglie cittadine. Tra di essi ricordiamo:

Palazzo del Carmine modifica

 
Palazzo del Carmine, sede del municipio di Caltanissetta

La costruzione del palazzo iniziò intorno all'anno 1371. La zona in cui sorge attualmente, all'epoca, si trovava ben fuori dalle mura cittadine ed ospitava una chiesetta rurale dedicata a San Giacomo. Per volere di Guglielmo Peralta e di sua moglie Eleonora d'Aragona, figlia del marchese di Randazzo, vicino la chiesetta fu edificato il convento dei Carmelitani scalzi e l'annessa chiesa di Maria Santissima Annunziata, comunemente chiamata Madonna del Carmine.

Con l'espansione urbanistica che ebbe la città nei secoli successivi (ed in particolare nel XVI secolo), il complesso conventuale si trovò inglobato nel tessuto cittadino, affiancato dalla nuova chiesa di San Giacomo e dalla chiesa di San Paolino.

Durante il XIX secolo, a causa della soppressione degli ordini religiosi, i Carmelitani Scalzi lasciarono il convento che fu adibito a sede municipale; le chiese che lo affiancavano furono demolite e, al loro posto, fu costruito il teatro cittadino (ilTeatro regina Margherita). Attualmente il palazzo ospita il Municipio della città ed è stato, negli anni, talmente arricchito nel prospetto che l'unica traccia dell'antico convento è costituita dall'ampio cortile centrale.

Palazzo Moncada modifica

 
Facciata di palazzo Moncada con i preziosi fregi zoomorfi ed antropomorfi barocchi

Il palazzo Moncada detto anche Beauffremont fu edificato nella prima metà del XVII secolo dal Conte Guglielmo Moncada e doveva essere uno dei più importanti palazzi signorili dellaSicilia, come testimoniano l'imponenza dell'edificio e i pregiati fregi (antropomorfi e zoomorfi) dei balconi. Tuttavia, la sua costruzione non venne portata a termine, in quanto Guglielmo ricevette la nomina a Viceré di Valenza e si trasferì in Spagna.

Restato proprietà dei Moncada fino agli inizi del XX secolo, nel1915 fu acquistato dalla Principessa Maria Giovanna di Beauffremont, la quale lo privò del suo uso residenziale e vi fece costruire un'ampia sala con galleria in stile liberty, che fu adibita alla rappresentazione di spettacoli teatrali.

Nel 1938 il palazzo fu acquistato dalla famiglia Trigona della Floresta ed in seguito adibito alla rappresentazione di spettacoli cinematografici, con il nome di Cineteatro Trieste. Tuttora ottempera a questo ruolo, ma dal 2009 il nome di Cineteatro Beauffremont è stato sostituito con Multisala Moncada.

Dal 2010 sono inoltre aperte nuove sale dell' edificio adibite a galleria d'arte, per ospitare mostre di vario genere ed eventi estemporanei. Qui sono presenti due mostre permanenti: una sugli agli antici signori di Caltanissetta, i Moncada appunto, e l'altra dedicata al grande scultore nisseno Michele Tripisciano.

Castello di Pietrarossa modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Pietrarossa.
 
Ruderi del castello di Pietrarossa

Il castello di Pietrarossa si trova su un'altura nei pressi di Caltanissetta. Non si conoscono le sue origini e si presume che fu costruito nel IX secolo mentre altri storici sostengono che fu eretto dai Sicani. Durante il Medioevo fu un centro strategico ed intorno alla fine delXI secolo vi fu collocata la tomba della regina Adelasia, nipote del re Ruggero il Normannoe nel 1378 all'interno di esso si tenne un parlamento dei baroni siciliani per nominare i quattro vicari che dovevano governare la Sicilia (Governo dei Quattro Vicàri). Nel 1567una forte scossa di terremoto provocò il crollo del castello di cui rimasero in piedi solo i resti di due torri, visibili ancora oggi. Ai piedi dei ruderi del Castello di Pietrarossa fu edificato il cimitero Angeli.

Fontana del tritone modifica

La fontana del tritone è costituita da un gruppo bronzeo raffigurante un tritone che tenta di domare un cavallo marino difronte a due mostri marini che lo insidiano. Ispirata alla mitologia greca il Tritone è un dio marino con il corpo per metà uomo e per metà pesce, figlio di Poseidone e Anfrite. La figura mitologica è stata spesso usata nella costruzione di fontane e ninfei, anche il Bernini lo ha collocato nella sua famosa fontana a Roma.

Fu scolpita dal nisseno Michele Tripisciano nel 1890 ed inizialmente posta nell'androne diPalazzo del Carmine: la fontana fu creata dall'architetto Gaetano Averna per essere posta nella sua attuale locazione, al centro di Piazza Garibaldi, dove fu inagurata il 15 dicembre 1956, in sostituzione ad un vecchio lampione in ferro a cinque luci.

Tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009, l'intera piazza Garibaldi è stata sottoposta a lavori di pavimentazione in basole di pietra lavica per impedire il passaggio di automobili e consentire il libero transito dei pedoni. In questa occasione anche la fontana del tritone è stata restaurata e vi sono stati installati impianti di illuminazione che l'hanno riportata così all'antico splendore.

Spesso la fontana del tritone, anche stilizzata, viene usata come simbolo distintivo della città.

Palazzo Testasecca modifica

Il Palazzo Testasecca, realizzato durante il XIX secolo in stile neoclassico dalla famiglia del Conte Ignazio Testasecca. Si trova in Corso Vittorio Emanuele, di fronte al Palazzo Benintende.

Palazzo Benintende modifica

IlPalazzo Benintende, realizzato dall'architetto Giuseppe Di Bartolo, che presenta un'interessante sovrapposizione di ordini architettonici: le colonne al piano nobile sono instile ionico, mentre quelle del secondo piano in stile dorico; numerosi sono anche i medaglioni e le lesene che aumentano il valore architettonico del palazzo. Nel 1862 vi alloggiò Giuseppe Garibaldi. È sito in Corso Vittorio Emanuele.

Palazzo Provinciale modifica

Il Palazzo Provinciale, la cui realizzazione fu iniziata dallo stesso Giuseppe di Bartolo nella prima metà del XIX secolo. L'architetto voleva costruire un enorme edificio che fosse sede sia degli uffici provinciali che di quelli comunali. La complessità dell'opera, però, risultò tale che nel 1870 il palazzo era ancora ben lungi dall'essere completato. Il progetto fu allora ridimensionato dall'ingegnere Agostino Tacchini e fu destinato ad ospitare i soli uffici della Provincia. Tra gli artisti che contribuirono alla realizzazione del palazzo, si ricordano: il nisseno Luigi Greco che realizzò l'aula consiliare e lo scalone principale; un altro nisseno,Michele Tripisciano, per le sculture che ornano il palazzo; il catanese Pasquale Sozzi per le decorazioni interne.

Altre architetture civili modifica

  • Orfanotrofio Moncada
  • Palazzetto Garrubba
  • Palazzetto Loria-Giunta
  • Palazzo Barile
  • Palazzo Calafato di Canalotti
  • Palazzo Cinirella
  • Palazzo delle Poste ex Convento di Sant'Antonino
  • Palazzo Giordano
  • Palazzo Lanzirotti
  • Palazzo Scarpinato
  • Palazzo Silliti Bordonaro
  • Palazzo Trabonella
  • Palazzo Tumminelli-Paternò
  • Reale Ospizio di Beneficenza
  • Seminario Vescovile
  • Teatro Regina Margherita
  • Villa Barile
  • Villa Testasecca

Trasmettitore di Caltanissetta modifica

L'impianto radiotrasmettitore di Caltanissetta[3] è un impianto, ora inattivo, per la radiodiffusione in onde lunghe, medie e corte.[3] Il suo principale elemento è un'antenna omnidirezionale di 286 metri di altezza, che detiene il primato per la struttura più alta d'Italia, essa si erge su una collina di 660 metri di altezza s.l.m..[4] Il tramettitore è visibile anche dalla città di Enna che dista 36 km.[5]

La struttura è situata sul Colle Sant'Anna. È costituita da una torre autoportante a traliccio, provvista di tiranti. Il trasmettitore in onde lunghe ha una potenza di 10 kW.

L'impianto, di proprietà della RAI, fu inaugurato nel 1951e utilizzato per la trasmissione in onde lunghe sui 189 kHz. Gestito nell'ultimo periodo daRai Way, è stato spento il 9 agosto 2004,[6] a causa del progressivo allontanamento dell'audience dallaradio AM e del costo di mantenimento degli impianti, che ha spinto numerose emittenti ad abbandonare le trasmissioni in queste bande.

L'impianto ad onde corte, costituito da antenne separate dalla struttura principale, operava sulle frequenze di 6060 kHz con 3 kW di potenza, mentre sui 7175 e 9515 kHz con 5 kW. In precedenza, l'impianto sui 6060 kHz era usato con una potenza di 25 kW.

È stato utilizzato anche per le trasmissioni di un notiziario in lingua araba trasmesso in onde medie (Caltanissetta 1 – 567 kHz).

Fino al 1965 deteneva anche il primato di struttura più alta d'Europa battuto dalla Belmont Transmitting Station en:Belmont transmitting station alta 388 metri situata in Gran Bretagna, tuttora la più alta struttura di tutta l'Unione Europea;[4] mentre la struttura più alta al mondo è l'antenna della KLVY TV a Dakota (USA) alta ben 628 metri.[7][8]

Per la manutenzione periodica sono costantemente presenti tecnici specializzati per i lavori ad alte quote.

Da alcuni anni l'amministrazione comunale ha in progetto l'illuminazione dell'antenna con suggestivi giochi di luce che la renderanno un'opera unica nel panorama siciliano ed anche italiano. Per questa iniziativa si aspetta il parere della RAI, che però ha espresso l'intenzione di demolire la struttura ormai inattiva e dagli alti costi di manutenzione.[9]

Ville comunali modifica

Sono presenti tre ville comunali, delle tre, la villa Amedeo è il giardino pubblico di maggiori dimensioni e costituisce il "polmone verde" della città. Sono inoltre presenti altre aree verdi pubbliche attrezzate per attività ludiche, come il parco Robinson, nel quartiere Redentore. Nonostante ciò il verde pubblico fruibile si attesta all'1,83 m² per abitante[10] collocando il capoluogo nisseno solamente al 98º posto nella classifica nazionale.

  • Villa Amedeo, in Viale Regina Margherita,
  • Villa Cordova, in Viale Conte Testasecca,
  • Villa Monica, in Via Filippo Turati.

Piazze, Strade e Scalinate principali modifica

In città esistono diverse vie, piazze e scalinate panoramiche di notevole interesse storico, architettonico ed urbanistico.

Piazze modifica
Vie modifica
Scalinate modifica

Siti archeologici esterni al perimetro urbano modifica

I principali parchi archeologici presenti nel territorio di Caltanissetta sono:

  • Scavi Archeologici di Sabucina
  • Scavi Archeologici di Gibil Gabib

Sito Archeologico di Sabucina modifica

 
Le tombe a grotticella di Sabucina

Il parco archeologico di Sabucina, sito sul monte omonimo, è tra i più importanti dellaSicilia. Il villaggio originario ha sicuramente origini pregreche: fu, infatti, costruito daiSicani, i quali sfruttarono l'agevole posizione del monte che domina l'intera vallata delSalso.

Il villaggio subì, in seguito, alcune ricostruzioni nell'VIII e nel V secolo a.C., per essere poi abbandonato sul finire del V secolo a.C.

Nella zona ai piedi della montagna, sono state rinvenute alcune tombe a grotticella, risalenti all'età del bronzo; altri importanti ritrovamenti furono quelli di una capanna adibita a santuario e quello del famoso sacello di Sabucina. È, questo, un modello in terracotta risalente al VI secolo a.C., trovato nei pressi della necropoli, che rappresenta un tempietto con pronao in antis, un tetto spiovente sormontato da due figure di cavalieri e con il basso timpano ornato da due maschere di tipo gorgonico.

La scoperta di questo sito archeologico è relativamente recente, infatti fu solo negli anni sessanta che venne intrapresa la prima campagna di scavi, guidata da Piero Orlandini, che condusse alla scoperta del villaggio capannicolo del Bronzo Tardo, risalente al XIII-X secolo a.C.; questa scoperta fu di straordinaria importanza, in quanto si trattò del primo villaggio di questo tipo individuato in Sicilia.

Sito Archeologico di Gibil-Gabib modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Gibil Gabib.

A circa cinque chilometri dal capoluogo nisseno, su una collina dalla quale si domina il versante sud-orientale della valle del Salso è situato il parco archeologico di Gibil-Gabib. Il sito, costituito da tre piattaforme digradanti verso sud-est, fu sede di insediamenti preistorici indigeni e di età greca. Gli scavi in quest'area furono iniziati alla metà dell'Ottocento e vennero ripresi con maggiore vigore negli anni cinquanta del secolo scorso, con le ricerche condotte da Dinu Adameşteanu. L'ultima, infine, risale al1984. Proprio intorno alla metà del Novecento vennero portati alla luce alcuni ambienti risalenti al VI secolo a.C., parti della cinta muraria e alcuni oggetti di ceramica riferibile alla facies di Castelluccio Bronzo Tardo, mentre negli anni ottanta è stato riportato alla luce un vero torrione di difesa della metà del sesto secolo a.C. Tale scoperta si è rivelata di notevole importanza, poiché ha consentito di chiarire la destinazione delle cinte murarie rinvenute quasi trenta anni prima. Dagli scavi presso gli ambienti sono stati rinvenuti vasi, oggetti di uso quotidiano,piatti e lucerne. Sono state inoltre ritrovate anche una statua di divinità fittilefemminile e una testina fittile di offerente che testimoniano l'esistenza di vari spazi dedicati al culto ed alla venerazione nell'abitato. Ai piedi dell'altura si estendevano due necropoli da cui provengono i corredi con ceramica a figure rosse siceliota.

Siti Archelologici interni al perimetro urbano modifica

Sito Archeologico di via Catania modifica

Archeologia Industriale modifica

La miniera di Trabonella, costituita in sottosuolo da strette gallerie e fornelli, e all'esterno dagli argani e dall'impianto di trattamento del materiale estratto, (forni Gill e separatori a flottazione), è una testimonianaza di notevole spessore del passato di Caltanissetta legato all'attività estrattiva dello zolfo e all'industria mineraria.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[11]

Etnie e minoranze straniere modifica

Al 31 dicembre 2009 a Caltanissetta risultano residenti 1.641 cittadini stranieri[12]. Le nazionalità principali sono:

Altre:   Afghanistan: 17,   Spagna: 15,  Brasile: 14,   Sri Lanka: 13,  Argentina: 12,   Bulgaria: 11,  Macedonia: 11,   Mauritius: 11,  Nigeria: 10,   Sudan: 9,  Senegal: 9,   Filippine: 8,   Ucraina: 7,  Russia: 7,   Tanzania: 7,  Stati Uniti: 7,   Siria: 6,   India: 6,  Pakistan: 6,   Cuba: 6,   Repubblica Dominicana: 6,   Venezuela: 6.

Tradizioni e folclore modifica

La Settimana Santa modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Settimana Santa di Caltanissetta.
 
Un momento della sfilata della Real maestranza, durante il mercoledì Santo

La Settimana Santa di Caltanissetta è un evento tradizionale che si ripete da secoli durante lasettimana che precede la Pasqua nel centro di Caltanissetta. Essa si compone di varie manifestazioni religiose che si concatenano l'un l'altra, dalla domenica delle Palme alla domenica di Pasqua.

L'avvenimento, che attira ogni anno in città migliaia di turisti, per l'importanza e la tradizione che porta con se, è gemellato con la più famosa Settimana Santa di Siviglia, in Spagna.

Festa di San Michele modifica

A Caltanisetta gli ultimi giorni di maggio viene celebrata la festa patronale in onore di San Michele Arcangelo; secondo la leggenda questo era apparso a un frate cappuccino annunciando che avrebbe protetto la città.

Quando nel 1625 dilagò nella città la peste, le mura della città furono difese da guardie, poste proprio lì per impedire agli appestati di accedervi, sempre secondo la leggenda, San Michele fulminò uno di questi nell'atto di entrare.

In passato, il culto era sentito così profondamente che era previsto un periodo di digiuno, a partire dal primo lunedì dopo Pasqua.

Questa pratica doveva essere seguita per nove anni consecutivi e iniziata sempre lo stesso giorno.

Passati i nove anni, venivano prese nove candele da accendere al momento della morte della persona che in vita aveva osservato il digiuno, al fine di assicurare alla persona la protezione degli angeli al momento del trapasso.

Il 29 settembre, in occasione della festa, la statua dell'Arcangelo, risalente al 1600 e scolpita da Stefano Rivolsi, viene portata in processione dalla cattedrale al santuario di San Michele, dove rimane per alcuni giorni, durante il pellegrinaggio dei fedeli.

Si narra che lo scultore provò molte volte a plasmare il volto del Santo, ogni volta restando insoddisfatto. Dopo vari tentativi, stremato, si addormentò e al suo risveglio trovò il volto del Santo già scolpito e bellissimo.

Cultura modifica

Il momento di massima crescita culturale a Caltanissetta è stato indubbiamente quello vissuto tra gli anni 1880 e 1940, quando vi risiedevano personalità quali Leonardo Sciascia, Pier Maria Rosso di San Secondo e Ruggero Settimo.

Negli ultimi anni, anche grazie alla ristrutturazione ed alla conseguente riapertura della Biblioteca Comunale Luciano Scarabelli, la città sta conoscendo un moderato momento di rilancio a livello culturale.

I teatri ed i cinema della città contribuiscono allo sviluppo del movimento culturale; in particolare, le stagioni teatrali del Teatro Regina Margherita riscuotono un buon consenso di pubblico. Caltanissetta è, inoltre, sede del Parco letterario Regalpetra, dedicato a Leonardo Sciascia.

Musei modifica

In città sono presenti vari musei:

  • Museo archeologico - A partire dal 2006, ha sostituito il Museo civico, che si trovava nei pressi della stazione centrale. Ora è sito accanto all'abbazia di Santo Spirito, nell'omonima contrada, ospitato in un moderno stabile. Nel museo sono raccolti una gran numero di reperti archeologici relativi ai primi insediamenti nell'area della Valle del Salso e del territorio limitrofo. I siti da cui proviene la maggioranza delle testimonianze sono lenecropoli di Mazzarino e i siti indigeni di Gibil Gabib e Sabucina, situati a pochi chilometri dal centro abitato di Caltanissetta. Essi erano posti su alture a controllo del fiume Salso, una delle principali vie di penetrazione commerciale e militare dell'antichità. Le collezioni, tra le più importanti della Sicilia, comprendono corredi, vasi attici decorati a figure rosse, utensili e manufatti di bronzo e di ceramica. Al suo interno è custodito il celebreSacello di Sabucina.
  • Museo mineralogico - Ospitato all'interno dell'IISS "S. Mottura", il museo, mediante l'esposizione di minerali (in particolare campioni di zolfo, rocce, fossili ed attrezzature specifiche) testimonia l'attività svolta in passato di sfruttamento delle varie miniere per l'estrazione dello zolfo presenti sul territorio nisseno. Sono inoltre esposti anche cartine geologiche e piani topografici delle zolfare. Presente anche una collezione di macrofossili, catalogati in ordine stratigrafico, dal periodo Siluriano al Quaternario.
  • Galleria Moncada - La galleria è allestita in una vasta ala di Palazzo Moncada. Il museo al suo interno conserva diverse opere dello scultore nisseno Michele Tripisciano (quasi tutti realizzatiin marmo) che furono donati dall' autore al Comune al momento della morte. La struttura ospita inoltre una sala interamente dedicata ai Moncada, antichi proprietari del nobile palazzo. Nella Galleria vengono frequentemente allestite esposizioni culturali estemporanee. Il museo è stato inaugurato nel 2010.
  • Museo diocesano - Sito in Viale Regina Margherita, presso il Vescovado, ospita diverse collezioni, provenienti da molte chiese del territorio che offrono un'ottima testimonianza del fermento culturale degli artisti locali fra Seicento e Settecento. All'interno sono custoditi numerosi dipinti, vasi d'argento, paramenti sacri, arredi e preziosi codici miniati.
  • Museo Nazionale del vino "Luigi Veronelli" - Dal 1990, anno dell'apertura, il museo si è dedicato alla promozione di tutto il comparto vinicolo italiano di cui conserva una raccolta di oltre tremila bottiglie, donate dai più importanti produttori italiani. Promuove iniziative ed eventi di turismo enologico, per valorizzare anche il territorio d'appartenenza. Il museo, visitato in passato da importanti personalità provenienti da tutto il mondo, custodisce bottiglie contemporanee, storiche, d'asta e provenienti da collezioni private. Sono inoltre presenti vari accessori per il vino, sale di degustazione e un'area books, con archivio storico e fototeca dedicati al mondo dell'enogastronomia.

È inoltre in progetto la realizzazione di un museo della Settimana Santa, che dovrebbe servire ad esporre i gruppi scultorei in gesso e cartapesta che sfilano per le vie del centro storico durante le manifestazioni della Settimana Santa.

Università modifica

Già dal 1996 Caltanissetta è diventata sede di svariati corsi di laurea universitari attivati dagli atenei di Palermo, Catania e della Lumsa di Roma. Attualmente, tra i corsi più importanti, si contano:

Ateneo di Catania

  • Scienze dell'amministrazione

Ateneo di Palermo

  • Medicina e chirurgia
  • Ingegneria elettrica per la realizzazione e la gestione di sistemi automatizzati
  • Ingegneria elettronica
  • Scienze Biologiche
  • Organizzazione dei Servizi Sociali

Lumsa

  • Educatore professionale
  • Scienze e tecniche Psicologiche

Personalità legate a Caltanissetta modifica

da Biagio Punturo, Cenni bibliografici di alcuni cittadini Caltanissettesi, Forni Editore Bologna 1973

  • Filippo Ferrara
  • Vincenzo Alfasciana
  • Agostino Placido Francesco Gisulfo
  • Arcangelo Vignuzzi
  • Barone Filippo benintende
  • Mauro Tumminelli
  • Barone Nicolò Aronica
  • Barone Francesco Morrillo
  • Tommaso Tamburini
  • Grolamo Gravino
  • Mariano Aristuto
  • Aurelio Aristut
  • Lucano Aurelio Barrile
  • Barone Camillo Genovese
  • Arcangelo Cordaro

Enzo, Falzone, Associazione turistica Pro Caltanissetta EPT Uomini illustri di Caltanissetta Settembre nisseno 1978 Ed. Paruzzo *

  • Giuseppe Guarino Cardinale
  • Luigi Corna 1885-1927 musicista
  • Giuseppe Vizzini 1874-1935 Monsignor
  • Michele lamantia 1874-1946 pianista
  • Luigi Russo 1892 1961 critico letterario
  • Vittorio Trieste Giarratana 1915-? musicista
  • Luca Pignato 1892-1955

[[Agostino Lo Piano Pomar]], politico. * [[Aldo Pinelli]], politico e filantropo.<ref>[http://www.comune.palermo.it/archivio_biografico_comunale/schede/aldo_pinelli.htmbiografia di Aldo Pinelli] sul sito del Comune di Palermo</ref> * [[Antonino Caponnetto]], magistrato antimafia. * [[Benedetto Del Castillo]] politico. * [[Beppe Cino]], regista, sceneggiatore, produttore. * [[Francesco Biangardi]] scultore napoletano. * [[Gaetano Costa]], magistrato. * [[Giovanni Mulè Bertolo]], filologo e studioso della città. * [[Giuseppe Frattallone]], scultore. * [[Giuseppe Gabrielli]], progettista aeronautico. * [[Guido Chiarelli]], ingegnere. * [[Leonardo Sciascia]], scrittore e deputato. * [[Luigi Vannucchi]], attore e doppiatore. * [[Michele Tripisciano]], scultore. * [[Padre Angelico Lipani]], monaco beato nel 1997. * [[Pier Maria Rosso di San Secondo]], letterato. * [[Pompeo Colajanni]], partigiano e deputato. * [[Salvatore Sciascia (editore)|Salvatore Sciascia]], editore.<ref>[http://www.sciasciaeditore.it/ecm/index.asp?9668=095&id=1&CPM=9 storia della casa editrice]</ref> * [[Salvatore Vitale]] artista. * [[Sebastiano Mottura]] Ingegnere. * [[Sergio D'Antoni]], politico, ex sindacalista. * [[Vitaliano Brancati]] , letterato.

Curiosità modifica

Guinness World Record a Caltanissetta modifica

Un gruppo di pasticceri nisseni, il 6 ottobre 2002 ha cucinato il rollò più lungo del mondo, con una lunghezza di ben 303 metri ottenendo un Guinness World Record. Un altro record è stato portato a termine dagli stessi pasticceri il 21 novembre 2004 creando un altro rollò di 30 metri, con l'unica differenza di essere senza glutine, in occasione del Convegno sulla Celiachia. Il Maestro pasticcere Luciano Miccichè, inoltre, è arrivato secondo al Gran Premio della pasticceria tenutosi a Lisbona il 10 e 11 marzo2008.[13]

Geografia antropica modifica

Urbanistica modifica

Centro storico modifica

Il primo nucleo urbano nisseno è quello del villaggio di Sabucina, risalente al XII secolo a.C., distante circa quattro chilometri dall'attuale città. Altri importanti centri urbani furono quelli di Gibil Gabib, Vassallaggi eCapodarso, tutti più o meno distanti dalla città, ma svuotatisi a causa del confluire dei loro abitanti nel nuovo insediamento di Nissa.

L'antico borgo arabo sorse intorno al Castello di Pietrarossa, sviluppandosi senza alcuna pianificazione seguendo l'andatura del declivio. Aveva un'importante funzione difensiva, in quanto era costruito su alti strapiombi, difeso da solide mura e protetto dal castello, che si trovava in posizione praticamente inespugnabile. Al borgo arabo corrisponde oggi il quartiere San Francesco (conosciuto impropriamente con il nome di Angeli), mentre le case più ricche si trovavano dove oggi sorge il quartiere San Rocco.

In seguito all'avvento dei Normanni venne edificata l'Abbazia di Santo Spirito, ed il centro della città si spostò presso la contrada Xibili (oggi Xiboli), finché, scoraggiati dalla sfavorevole posizione (in tale contrada venivano convogliate tutte le acque piovane provenienti dalle vicine colline), i suoi abitanti lo abbandonarono, trasferendosi nei pressi della chiesa di Santa Maria la Vetere (o Santa Maria degli Angeli).

Durante il periodo di dominazione sveva, la città si presentava ancora come un insieme di borghi aggregati intorno ad alcune emergenze architettoniche: il castello, l'abbazia, il palazzo del magistrato, ecc.

Il reale processo di crescita organica del tessuto urbano iniziò nel XVI secolo, dopo il devastante terremoto del 1567, quando si iniziò a pianificare lo sviluppo urbano. La città fu divisa in quattro quartieri: San Francesco (che includeva il borgo medievale) a sud-est,Santa Venera (poi ribattezzato in Santa Flavia) a nord, San Rocco a nord-ovest, eZingari (o Provvidenza) a sud-ovest. I quartieri erano divisi da due assi stradali grossolanamente perpendicolari che si incrociavano in una piazza centrale: l'attuale Corso Vittorio Emanuele (in direzione ovest-est) e l'attuale Corso Umberto I (in direzione nord-sud).

Questa struttura si conservò intatta fino al secondo dopoguerra: negli anni cinquanta, infatti, la quasi totalità della popolazione abitava nei quattro quartieri formati dall'incrocio delle due vie principali. Con il piano regolatore approvato nel 1967, fu "congelato" il centro storico, privilegiando le aree periferiche della città. Così in seguito a tale decisione dello sviluppo urbano, molti quartieri del centro storico hanno cominciato a svuotarsi, a partire dall'antico quartiere arabo di San Francesco.

Oggi, il centro cittadino si districa tra viottoli, salite, scalinate, stradine impervie e scoscese, anche se non mancano i grandi ed eleganti viali che ricordano la gloria di cui godette la città al tempo dei Borboni e dell'estrazione dello zolfo, e che oggi rappresentano il centro economico cittadino, pieni di negozi e locali. Il centro storico conserva ancora la funzione di centro amministrativo ed economico della città, sebbene l'estensione dei quartieri moderni e la progressiva conurbazione con la vicina San Cataldo abbia contribuito al decentramento di alcuni uffici amministrativi. In centro si trovano il teatro Regina Margherita e gli altri cinemadella città, il Municipio, nonché le principali chiese e la Cattedrale. Il centro ospita anche il tipico e suggestivo mercato "storico" ortofrutticolo, denominatoStrata 'a foglia, fulgido esempio di come le tradizioni locali siano tutt'oggi preservate, seppure con difficoltà. Nel centro storico si trovano anche numerosi monumenti di rilievo: la chiesa di San Domenico, la chiesa di Sant'Agata (ex collegio dei Gesuiti), la Biblioteca Scarabelli e molti archi, ponticelli, terrazze, giardini. Il centro include i quattro quartieri storici della città, separati dai due assi principali del centro storico, ancora oggi rappresentati da Corso Vittorio Emanuele e Corso Umberto I.

Città recente modifica

Oltre questo nucleo più antico di strade, dal centro si sviluppano altre importanti vie comeViale Trieste, Via Rochester, Via Niscemi, Via Napoleone Colajanni e Viale Regina Margherita, che collegano la città antica con quella nuova.

 
Un tratto di Viale Della Regione, nel quartiere Palmintelli

La parte nuova, assumendo queste strade come direttrici principali di sviluppo, ha creato nuovi quartieri, di pari passo con l'evoluzione demografica. L'urbanizzazione sempre più massiccia della periferia nell'ultimo mezzo secolo ha enormemente cambiato l'assetto urbanistico della città, inglobando frazioni e borgate ed aggredendo le campagne circostanti. La prima espansione (negli anni cinquanta) ha visto l'urbanizzazione della contradaPalmintelli, a ovest del centro, lungo la strada principale che conduceva a San Cataldo (oraViale Della Regione), e che adesso rappresenta il cuore pulsante della città dal punto di vista dei servizi. Sull'onda della prima espansione, si è iniziato ad edificare in contrada Balate, immediatamente a sud del quartiere Palmintelli, e a seguire, sempre più a sud, verso la contrada Pinzelli. Attualmente il quartiere di Balate e Pinzelli conta circa 25.000 abitanti e l'urbanizzazione non è ancora del tutto terminata. Ad ovest del quartiere Palmintelli, avvicinandosi al centro di San Cataldo, si erge il Poggio Sant'Elia (ad un'altitudine di circa 700 m), elegante quartiere residenziale a bassa densità abitativa, sede tra l'altro dell'azienda ospedaliera locale e del CEFPAS (Centro per la Formazione Permanente e l'Aggiornamento del Personale del Servizio Sanitario). Adesso, tra il quartiere Palmintelli e il Poggio Sant'Elia, si trova l'ingresso principale della città (proprio sullo svincolo sulla SS 640) da dove si snodano le direttrici di traffico principali per Canicattì, Agrigento e la A19 (SS 640), per San Cataldo (Via Due Fontane), per Santa Caterina Villarmosa(SS 122/bis), nonché per la città stessa, tramite la circonvallazione. Subito a sud del Poggio Sant'Elia si trova la contrada Due Fontane, zona esclusivamente a carattere residenziale a bassa densità, ad oggi con una forte tendenza all'urbanizzazione. Lungo la strada principale che l'attraversa, Via Due Fontane si è avuto un rapido sviluppo di attività e centri commerciali, data l'importanza del collegamento che offre tra Caltanissetta e San Cataldo.

Mentre a ovest del centro storico si edificava nel quartiere Balate, a sud sorgeva zona San Luca, un quartiere in prevalenza costituito da cooperative, molto popoloso, ma che rappresenta un esempio di edilizia di scarso valore, vista la disposizione delle costruzioni una ridosso all'altra e la semiassenza di verde. Da qui, dunque, partiva lo sviluppo della periferia meridionale della città, con la progressiva edificazione di villette in prevalenza unifamiliari nel quartiere di Pian Del Lago, zona ad edilizia di bassa densità, in cui hanno sede gli impianti sportivi della città. Sempre più a sud sorge sulla direttrice Caltanissetta - Pietraperzia la Zona Industriale, sviluppatasi alla fine degli anni cinquanta che rappresenta un importante polo produttivo.

Il via all'espansione del centro verso nord fu dato dalla costruzione del quartiere popolare attraversato da via De' Cosmi, ora parte del grande quartiere Redentore (dal nome delfamoso monumento) che si sviluppa a partire proprio dalla via De'Cosmi e biforcandosi a destra con via Pietro Leone (zona le Fontanelle, dove si trova il più importante circolo ippico della città) ed a sinistra con via Libertà (dove si trova il Palazzo di Giustizia e la Corte d'appello). Sempre a nord, è in via di urbanizzazione la contrada Firrìo.

Per via del suolo impervio, l'espansione ad est del centro storico è stata di poca importanza e si è limitata ad alcune costruzioni degli anni cinquanta-sessanta sulle principali vie Xiboli e Redentore.

Frazioni e borghi modifica

Villaggio UNRRA Casas modifica

Il villaggio UNRRA Casas sorge a circa 3 km dal centro storico, e risulta inglobato all'interno della città stessa. Si tratta di un complesso di alloggi, realizzato nell'immediato dopoguerra, dall'organizzazione internazionale UNRRA Casas (United Nations Relief and Rehabilitation Administration), organizzazione costituita a Washington nel 1944, per fornire aiuti e assistenza alle popolazioni colpite dalla guerra, nei paesi passati sotto il controllo degli Alleati. Nel piano regolatore generale della città, il villaggio UNRRA Casas è classificato A2 "zone della città postunitaria o città del primo novecento", di interesse storico e sottoposto a tutela e limitazioni degli interventi di tipo edilizio.

Sorgono alcune borgate nel territorio di Caltanissetta, si tratta di antichi e storici nuclei abitati, ubicati in un raggio di circa 5-10 chilometri dalla città. Essi sono: Favarella, Santa Rita, Xirbi, Villaggio Santa Barbara, Borgo Petilia, Borgo Canicassè Casale, Prestianni, Cozzo di Naro. In molti di essi è presente una chiesa ed in taluni era presente anche un ufficio postale e un posto telefonico pubblico. Nel piano regolatore della città, detti nuclei abitati, sono classificati zone A3 "Centro storici della campagna" e godono di tutela per l'importanza storica che rivestono.

Economia modifica

 
Amaro Averna
  Lo stesso argomento in dettaglio: Zolfo di Sicilia e Amaro Averna.

L'economia della città si basa principalmente sul settore primario; nel territorio comunale esistono numerose aziende agricole che producono grano, mandorle, olive ed ortaggi. Di notevole rilievo è anche la produzione vinicola locale; tra i prodotti di maggior rilievo vi è il nero d'Avola, un vino molto apprezzato.

Altro settore economico cittadino è quello artigianale, soprattutto nel campo dei dolciumi e deltorrone. A Caltanissetta ha anche sede il Gruppo Averna che produce il famoso amaro.

Tuttavia, la città raggiunse la massima prosperità economica tra gli inizi del '900 e i primi annisettanta, con lo sfruttamento dei giacimenti di zolfo; tale attività ben presto divenne primaria. Caltanissetta fu, infatti, tra le maggiore esportatrici di zolfo a livello mondiale, tanto che in passato le fu attribuito l'appellativo di capitale mondiale dello zolfo[14]. In seguito, però, la concorrenza estera e lo sviluppo di nuovi metodi estrattivi segnarono il declino di Caltanissetta quale capitale dello zolfo, fino alla completa chiusura di tutte le miniere. L'epopea dello zolfo nisseno è oggi raccontata nelMuseo delle solfare di Trabia Tallarita, sito nell'ex area mineraria compresa tra Riesi eSommatino.

Infrastrutture e trasporti modifica

Data la sua posizione di centralità all'interno dell'isola, Caltanissetta ed il suo territorio limitrofo sono attraversati da un gran numero di strade extraurbane (incluso un tratto dellaA19 Palermo - Catania). Nell'ambito dei trasporti su rotaia, invece, riveste un'importanza fondamentale la Stazione di Caltanissetta Xirbi, che “smista” il movimento ferroviario verso le tre direttrici fondamentali di Palermo - Agrigento - Catania. Caltanissetta è una città strategica all'interno della viabilità regionale e in secondo luogo nazionale.

Autobus urbani modifica

L'azienda che si occupa del trasporto urbano su gomma è la SCAT. Il capolinea comune di tutte le linee è quello situato in Piazza Roma, proprio di fronte alla stazione ferroviaria Caltanissetta Centrale.

Dopo una riorganizzazione delle linee già esistenti e la creazione di una nuova corsa in Via Due Fontane, dal 1º giugno 2009 sono presenti sei linee che attraversano centro e periferia della città, più due corse scolastiche mattutine.

Inoltre, in occasione di festività come San Michele Arcangelo e la commemorazione dei defunti, la SCAT fornisce il servizio di spostamento nelle strade interessate da temporanee zone a traffico limitato.

Autobus extraurbani modifica

Il terminal dei bus extraurbani è situato in via Rochester in una posizione strategica, a 100 m dalla stazione ferroviaria (e dal capolinea bus urbani) e a meno 500 m dal centro storico della città.

Strade modifica

Le principali arterie extraurbane che mettono in comunicazione la città con il resto della provincia e della regione sono:

Ferrovia modifica

 
Stazione Caltanissetta Centrale

Il movimento ferroviario nisseno si snoda tra le due stazioni di Caltanissetta Xirbi e di Caltanissetta Centrale. La prima, posta a diversi chilometri di distanza dall'agglomerato urbano, è utilizzata soprattutto per il trasporto di merci in quanto il flusso di passeggeri è molto basso a causa del suo decentramento che la porta ad essere vicina soltanto alle due borgate di Xirbi (dalla quale prende il nome) e diBorgo Petilia ed al comune di Santa Caterina Villarmosa. La sua importanza nel sistema ferroviario siciliano è però notevole in quanto mette in comunicazione la linea Palermo-Catania con la linea per Agrigento (diramazione sud in direzione di Canicattì). La Stazione Centrale invece, pur avendo una minore importanza dal punto di vista logistico, ha un maggiore volume di traffico, essendo utilizzata soprattutto da pendolari.

Elisuperficie modifica

All'interno dell'Ospedale Sant'Elia è situata un'elisuperficie utilizzata per il servizio dielisoccorso. La struttura è attrezzata per avere operatività sia diurna che notturna. È un importante polo sanitario in espansione.

Porti vicini modifica

Il territorio comunale non ha sbocchi a mare ed è sprovvisto di porti. I porti più vicini alla città sono: Gela (66 km), Licata (69 km), Porto Empedocle (73 km),Termini Imerese (95 km) e Catania (111 km).

Amministrazione modifica

Template:ComuniAmministrazione

Amministrazioni precedenti modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Caltanissetta.

Gemellaggi modifica

Caltanissetta è gemellata con:

Sport modifica

Sollevamento pesi modifica

Lo sport più importante di Caltanissetta è il sollevamento pesi, in quanto 49 record italiani su 180 sono stati stabiliti da atleti nisseni di cui 19 maschili e 30 femminili[15]. Caltanissetta ha ospitato l'8 e il 9 maggio 2010 i Campionati Italiani Juniores, e ospiterà nel mese di aprile 2011 i Campionati Italiani Under 17 e nel 2012 i Campionati Italiani Assoluti.

Tre atleti nisseni hanno preso parte alle Olimpiadi:

Rimane da sottolineare che gli atleti nisseni Genny Caterina Pagliaro, Pietro Noto, Luca Parla, Rosario Scaglia, Calogero Guarnaccia, Mirco Scarantino e Giorgia Bordignon fanno parte della Nazionale di Pesistica ed hanno disputato diversi campionati Europei e Mondiali.

Calcio modifica

La storia calcistica nissena ha le proprie radici negli anni venti,quando la Nissa Calcio partecipava al campionato provinciale ULIC ed arrivò nel 1933 ad un soffio dalla promozione in Serie B,senza però raggiungerla.

Negli anni quaranta, l'eredità calcistica viene raccolta prima dalla SPAL Caltanissetta (nata su iniziativa della divisione Sabauda di stanza in città), poi dall'Associazione calcistica Caltanissetta e successivamente,nel 1947,dall'Unione Sportiva Nissena.

È però solo nel 1962 che nasce la Nissa Football Club, ad opera di Luigi Cannistraci, Liborio Savoja e Raimondo Collodoro, ai quali poi si aggiunse Antonio Territo.

La squadra visse il suo apice tra il 1984 ed il 1987,quando militò per tre anni consecutivi in Serie C2,ottenendo addirittura il sesto posto nella stagione 1985/1986.

Oggi la principale squadra di calcio cittadina è ancora la Nissa,vincitrice (stagione 2007/2008) del campionato di Eccellenza regionale ed attualmente militante in serie D. Presente anche il settore femminile della società.

L'altra squadra di calcio della città è l'A.S.D. Atletico Caltanissetta che milita in Prima Categoria Girone H.

È anche presente una compagine di calcio a cinque,la Nissa 5 che attualmente disputa il campionato di serie C2.

Pallacanestro modifica

Le due compagini di pallacanestro di Caltanissetta sono l'Invicta 93 cento militante nel campionato di Serie C e la Nova Robur (ex Polisportiva Lupi) che disputa il campionato di Serie D.

Pallavolo modifica

Le formazioni nissene di pallavolo femminile sono l'Albaverde e la Kanguro.La prima milita attualmente in Serie D, mentre la Kanguro attualmente milita in Serie C. Nel suo recente passato vanta alcune partecipazioni alla serie B2. La Look Nissa Volley è invece una squadra di pallavolo maschile che nel 2009, avendo vinto i play-off di Serie C ha centrato la promozione in Serie B2, un risultato molto importante per tutta la pallavolo nissena impreziosita dal trionfo ottenuto a pochi giorni di distanza in Coppa Sicilia di C.

Ciclismo modifica

Nel 1976 Caltanissetta è stata sede di arrivo della seconda tappa del Giro d'Italia.

Tappe del Giro d'Italia con arrivo a Caltanissetta
Anno Tappa Partenza km Vincitore di tappa Maglia rosa
1976 Siracusa 210   Roger De Vlaeminck   Roger De Vlaeminck

Altri sport modifica

 
L'arrivo della seconda edizione della Coppa Nissena,1923

Di grande rilievo è la tradizione automobilistica nissena: ben tre importanti competizioni si svolgono annualmente in città e nelle contrade limitrofe. Esse sono la Coppa nissena, ilRally Città di Caltanissetta e lo Slalom del Borgo. Altro importantissimo appuntamento sportivo è il "Torneo Internazionale Città di Caltanissetta" di tennis, giunto alla sua dodicesima edizione, che nel 2009 è stato promosso alla categoria Challenger.

In città sono poi presenti numerosissime società sportive: la Nova Audax (Pallamano) che disputa il campionato di Serie B1, la Imera Bike, la Open Bike (Ciclismo), la Swimming (Nuoto), il Gruppo Schermistico Nisseno (Scherma). Dal 2008 è presente anche una squadra di Rugby, la Nissa Rugby, militante nel campionato italiano in Serie C(stagione 2009/2010).

Tra le arti marziali si rilevano scuole di una certa importanza di karate, judo, Krav Maga, ecc. Ogni anno, inoltre, viene organizzato dall'amministrazione comunale il Festival dello Sport, una manifestazione che ha lo scopo di avvicinare i giovani allo sport e di promuovere le realtà sportive locali.

Impianti sportivi modifica

 
Piscina comunale
 
Stadio Marco Tomaselli

Numerosissimi gli impianti sportivi presenti in città. A partire dai due stadi, lo storico stadio Palmintelli (che offre 5000 posti a sedere), nel centralissimo Viale Della Regione, ed il moderno stadio Marco Tomaselli (ex Pian del lago), che dispone di ben 15000 posti a sedere.

Poi, ben tre palazzetti: il PalaCarelli, il PalaChiarandà ed il PalaCannizzaro, in cui si praticano vari sport indoor, tra cui basketball, pallavolo e pallamano.

Notevoli anche la pista di pattinaggio, la piscina comunale e l'impianto polivalente "Cannavò", dotato di campi all'aperto di varie discipline(calcio,volley,basket,ecc.) e di uno skatepark. Durante l'estate nello stesso impianto viene anche approntato un campo di beach volley ebeach soccer.

Vi è inoltre - su demanio militare - un poligono del Tiro a Segno Nazionale che opera sin dal1882. Il poligono comprende uno stand a 10 per pistole e carabine ad aria compressa e un impianto a 50 metri dove si può sparare con armi che erogano una energia cinetica non superiore a 63 kgm. Vi si svolge anche l'attività istituzionale demandata dalla Legge alle sezioni del TSN sull'addestramento di tutte le persone che svolgono servizi armati presso enti pubblici e privati.

Infine, sono disponibili: una pista di atletica leggera ed una sala scherma, nel complesso di Pian del Lago; due bocciodromi, nel quartiere Angeli ed in Via Turati; un kartodromo, un miniautodromo ed alcuni maneggi.

Note modifica

  1. ^ Dato Istat al 31/09/2010
  2. ^ Umberto Di Cristina, Antonio Gaziano e Rosanna Magrì, La dimora delle anime: i Cappuccini nel Val di Mazara e il convento di Burgio, Agrigento, Officina di Studi Medievali, 2007, pp. 150–, ISBN 978-88-88615-60-8.
  3. ^ a b Rai -Impianto Onde Corte Caltanissetta, su mediasuk.org. URL consultato il 14 novembre 2010. Errore nelle note: Tag <ref> non valido; il nome "urlRai - Impianto Onde Corte Caltanissetta" è stato definito più volte con contenuti diversi
  4. ^ a b L'antenna Rai di Caltanissetta, 283m. - SkyscraperCity, su skyscrapercity.com. URL consultato il 5 maggio 2011.
  5. ^ Distanze in km kilometri tra le città, aeroporti e paesi della Sicilia, su insicilia.it. URL consultato il 5 maggio 2011.
  6. ^ Hard-Core-DX.com: Caltanissetta 189 off????, su archive.hard-core-dx.com. URL consultato il 14 novembre 2010.
  7. ^ L'antenna Rai di Caltanissetta, 283m. - SkyscraperCity, su skyscrapercity.com. URL consultato il 5 maggio 2011.
  8. ^ (EN) KVLY-TV mast -Wikipedia, the free encyclopedia, su en.wikipedia.org. URL consultato il 5 maggio 2011.
  9. ^ CALTANISSETTA24ORE.IT - Quotidiano telematico del Comune di Caltanissetta, su caltanissetta24ore.it. URL consultato il 14 novembre 2010.
  10. ^ Ricerca condotta dal Sole 24 ore si veda il XVI rapporto sull' ecosistema urbano pubblicato dal quotidiano
  11. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  12. ^ Cittadini Stranieri. Popolazione residente per sesso e cittadinanza al 31 Dicembre 2009 Comune: Caltanissetta - Tutti i Paesi, su demo.istat.it. URL consultato il 20 dicembre 2010.
  13. ^ http://www.mbpasticceria.com/eventi-speciali.html
  14. ^ Caltanissetta: le miniere di zolfo, su insicilia.it. URL consultato il 14 novembre 2010.
  15. ^ pesistica.org

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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