Ducati Corse
Ducati Corse è il reparto che gestisce le competizioni delle squadre ufficiali di Ducati Motor Holding S.p.A. che, per circa un decennio, è esistito anche con una ragione sociale propria come Ducati Corse Srl prima di essere riassorbito nella casa madre. L'organizzazione è composta da due gruppi che lavorano autonomamente, scambiandosi però informazioni e dati; il più vecchio è quello che si occupa delle competizioni destinate alle derivate di serie: Superbike, Supersport e Superstock, il più recente, anche il più numeroso e più strutturato, si occupa dei prototipi per la MotoGp.
All'interno di Ducati Corse vengono progettate e costruite le moto da corsa, esistono 3 team di sviluppo veicolo che si occupano di portare in pista i nuovi aggiornamenti e di testarli prima di avallare il loro utilizzo sulle moto da gara, che vengono poi seguite dai "team gara". All'interno del reparto vengono anche creati i nuovi software per la gestione elettronica delle moto. Nel 2011 l'incarico di direttore generale è occupato da Filippo Preziosi, mentre dal 2014 la carica viene occupata da Luigi Dall'Igna.

CompetizioniModifica
Gli alboriModifica
Dopo i primi record di velocità di categoria ottenuti con il primo prodotto motociclistico della casa, il Cucciolo, alla fine degli anni 1940, l'attività sportiva del reparto corse Ducati ebbe inizio nel settore delle piccole cilindrate all'inizio degli anni 1950, dopo l'entrata in azienda dell'ingegnere Fabio Taglioni fautore della distribuzione desmodromica, destinata a divenire il marchio di fabbrica delle moto di Borgo Panigale. In questo decennio si segnalarono, tra le altre, le numerose vittorie di classe ottenute al Motogiro d'Italia tra il 1955 e il 1957.
Formula TTModifica
Ducati Corse Motociclismo | |
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Paese | Italia |
Categorie | Formula TT-1 Formula TT-2 |
Piloti nel 1977-1990 | |
Moto nel 1977-1990 | Ducati 900 TT1 |
Campioni del Mondo | |
Formula TT-1 | 1978 - Mike Hailwood |
Formula TT-2 | 1981 - Tony Rutter 1982 - Tony Rutter 1983 - Tony Rutter 1984 - Tony Rutter |
StoriaModifica
Tra la fine degli anni 1970 e l'inizio degli anni 1980 iniziò l'impegno Ducati nel campo che gli riserverà le maggiori soddisfazioni sportive, quello delle competizioni per le derivate dalla produzione di serie. È infatti nel campionato mondiale Formula TT, a posteriori precursore del campionato mondiale Superbike, che arriveranno i primi titoli iridati del marchio bolognese: nel 1978 Mike Hailwood portò il primo, storico mondiale a Borgo Panigale in sella a una 900 SS vittoriosa nella classe F1, cui seguirono le quattro affermazioni consecutive di Tony Rutter nella classe F2, su 600 TT2, tra il 1981 e il 1984.[1]
PalmarèsModifica
- Titoli mondiali piloti Campionato mondiale Formula TT: 5
- Formula 1: 1978
- Formula 2: 1981, 1982, 1983, 1984
- Titoli mondiali costruttori Campionato mondiale Formula TT: 2
- Formula 2: 1982, 1983
SuperbikeModifica
Ducati Corse Motociclismo | |
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Paese | Italia |
Nome completo | Aruba.it Racing-Ducati SBK |
Categorie | Superbike Supersport Superstock 1000 |
Team manager | Serafino Foti |
Piloti nel 2021 | |
Superbike | 21 - Michael Ruben Rinaldi 45 - Scott Redding |
Moto nel 2021 | Ducati Panigale V4 R |
Pneumatici nel 2021 | Pirelli |
Campioni del Mondo | |
Superbike | 1990 - Raymond Roche 1991 - Doug Polen 1992 - Doug Polen 1994 - Carl Fogarty 1995 - Carl Fogarty 1996 - Troy Corser 1998 - Carl Fogarty 1999 - Carl Fogarty 2001 - Troy Bayliss 2003 - Neil Hodgson 2004 - James Toseland 2006 - Troy Bayliss 2008 - Troy Bayliss 2011 - Carlos Checa |
Supersport | 1997 - Paolo Casoli |
Superstock 1000 | 2007 - Niccolò Canepa 2008 - Brendan Roberts 2009 - Xavier Siméon 2011 - Davide Giugliano 2014 - Leandro Mercado 2017 - Michael Ruben Rinaldi |
StoriaModifica
Ducati è stata presente nelle competizioni del Campionato Mondiale Superbike fin dalla sua prima edizione nel 1988, quando ha debuttato la Ducati 851 pilotata da Marco Lucchinelli.
Fino al 2019 ha poi ottenuto 17 titoli mondiali costruttori sulle 23 stagioni disputate, superando nettamente qualsiasi avversario; anche per quanto riguarda il titolo riservato ai piloti, in 14 occasioni è stato ottenuto da piloti equipaggiati con moto Ducati. Negli anni si susseguono alla guida della moto italiana alcuni tra i più noti piloti tra cui Pierfrancesco Chili, Troy Corser, Raymond Roche, Régis Laconi e l'idolo dei ducatisti "King" Carl Fogarty che con la 916 e versioni successive ha conquistato 4 titoli mondiali.
In seguito a un incidente, che chiuderà la carriera di Foggy, Ducati, dopo una tormentata ricerca, trova in Troy Bayliss il degno sostituto del pilota inglese. L'australiano non impiega molto a conquistare i ducatisti, infatti già alla sua seconda gara da pilota ufficiale, sul tracciato di Monza, mostra il suo talento in una famosa staccata che lo porta dalla quarta alla prima posizione; finisce quarto entrambe le manche ma con il tripudio dei meccanici gli viene chiesto di restare nel campionato mondiale, abbandonando quello americano. Alla gara successiva, sul circuito di Hockenheim, conquista la sua prima vittoria iridata. Bayliss si farà apprezzare poi nelle stagioni 2001 e 2002, nella prima delle quali conquista il suo primo titolo mondiale e in quella successiva che, nonostante una lunga serie di doppiette, chiude al secondo posto dopo aver lottato sino all'ultima curva dell'ultima manche con il rivale Colin Edwards alla guida di una Honda.
Nel Mondiale Superbike del 2003 prende la denominazione di Team Ducati Fila, portando al debutto e all'immediato trionfo la 999, che conquista sia il titolo piloti con l'inglese Neil Hodgson davanti al compagno di squadra Rubén Xaus, che il titolo costruttori. Quell'anno si corse in 12 nazioni, per un totale di 24 gare, di cui 13 vinte da Hodgson (9 consecutive) e 7 da Xaus. Grazie poi alle vittorie di James Toseland, Pierfrancesco Chili e Shane Byrne, che guidavano la vecchia Ducati 998 per conto di team privati, la casa italiana si aggiudica tutte le gare del campionato.
Nel 2004 il team ufficiale decide di cambiare piloti, e la nuova 999 F04 viene affidata all'inglese James Toseland al francese Régis Laconi. La Ducati vince 10 gare su 22, di cui 7 per merito di Laconi, che però pagò cara la scarsa costanza di risultati e dovette accontentarsi del titolo di vicecampione del mondo, alle spalle del compagno di marca. Infatti Toseland con solo 3 vittorie, ma numerosi piazzamenti a punti si laurea campione del mondo proprio all'ultima gara, in Francia. La 999 vince altre 7 gare grazie a Noriyuki Haga (6 vittorie) e Garry McCoy (1 vittoria), che nel 2004 conducono per conto di team privati la 999 RS, ossia la 999 dell'anno precedente. Nel 2004, la Ducati ottiene dunque sia il titolo piloti che quello costruttori.
Nonostante la superiorità tecnica dimostrata nel biennio 2003-04, nel mondiale 2005 il team ufficiale (ora Team Ducati Xerox), non riesce a riconfermare con la 999 F05 gli strepitosi risultati a cui era abituata. Ancora una volta i piloti sono Toseland e Laconi, che ottengono rispettivamente il quarto e sesto posto in classifica generale, con 1 e 3 vittorie a testa. La 999 vince due gare anche con Lorenzo Lanzi, al quale, nelle ultime gare, viene assegnata una moto ufficiale nonostante il team privato Ducati SC Caracchi. Il team Ducati Xerox deve quindi abdicare in favore della Suzuki del Team Alstare guidata da Troy Corser, per la più classica delle "vendette degli ex".
Nel 2006 però i riflettori tornano a essere puntati sulla moto rossa, grazie soprattutto al ritorno in Superbike del pilota australiano Troy Bayliss, reduce da tre non troppo felici stagioni in MotoGP, le prime due delle quali alla guida della Ducati. A Bayliss viene affiancato l'emergente Lorenzo Lanzi. I due si trovarono a gestire la rinnovata 999, ora rinominata 999 F06. L'italiano non impressiona più di tanto, e chiude all'ottavo posto assoluto nel campionato, con un doppio terzo posto in Spagna come miglior risultato stagionale. Chi impressiona è invece l'australiano, già vincitore del campionato 2001 sempre con la Ducati. Nonostante nel 2006 Bayliss sia l'unico pilota a vincere con una Ducati, l'enorme numero di vittorie (12) e di piazzamenti, consente alla casa italiana di conquistare senza problemi i titoli piloti e costruttori.
L'ultima evoluzione della 999 da competizione è la F07, modello però praticamente invariato dall'anno procedente. Con questo modello i piloti del team ufficiale, Troy Bayliss e Lorenzo Lanzi, ottengono diversi piazzamenti a punti, oltre a sette vittorie del pilota australiano. Un'ulteriore gara viene vinta dal catalano Rubén Xaus in sella a una 999 F06 affidata al Team Sterilgarda. Nonostante ciò non riusciranno ad aggiudicarsi il mondiale, condizionato da qualche ritiro, dal grave infortunio di Bayliss e da un mezzo ormai poco competitivo nei confronti delle 4 cilindri giapponesi di 1000cc. In classifica piloti, la Ducati deve quindi accontentarsi del 4° poto di Bayliss e del 7° di Lanzi. In classifica costruttori, la casa italiana chiude invece al 3º posto dietro a Yamaha e Honda. Dal campionato 2008, la Ducati ha deciso di mandare in pensione la vincente ma obsoleta 999, il cui testimone è stato raccolto dalla Ducati 1098. In totale la 999, nelle sue varie versioni ed evoluzioni, ha preso parte a 120 gare del mondiale superbike, ottenendo in tutto 63 vittorie, ossia più di tutte le altre moto messe insieme.
Nella stessa stagione al team ufficiale nel Campionato mondiale Superbike viene affiancato un altro team nel Campionato Superstock 1000 (categoria propedeutica alla Superbike) con la denominazione di Ducati Xerox Junior Team. Le finalità di questo Team sono quelle di far crescere giovani piloti, facendogli fare esperienza con moto dalla cilindrata elevata, per poi farli esordire in classi maggiori. Nell'annata d'esordio per la squadra junior i risultati non tardano ad arrivare, infatti Niccolò Canepa vince immediatamente il titolo con 161 punti frutto di 2 vittorie e 6 piazzamenti a podio che gli consentono di sopravanzare di sole 4 lunghezze un altro giovane pilota italiano Claudio Corti.[2] Tale vittoria resterà storica, difatti viene ricordata come il primo successo iridato della Ducati 1098 (qui nella versione "S") in una competizione motociclistica sportiva. Infatti la Ducati, in attesa dei cambi di regolamento nel Campionato mondiale Superbike del 2008, anticipò i tempi schierando il nuovo modello nella Superstock 1000 FIM Cup. L'altro pilota del team junior, l'australiano Brendan Roberts si classifica 10º nello stesso campionato a 96 punti di distacco dal compagno di squadra ottenendo una vittoria.
Nel 2008 Ducati si presenta al campionato mondiale con la nuova Ducati 1098R, pilotata da Troy Bayliss e dal giovane Michel Fabrizio. Con tre gare di anticipo sul termine del campionato Bayliss conquista la sua terza iride nel mondiale delle derivate di serie.[3] Nello stesso anno Ducati, per la prima volta nella sua storia, fornisce ai team clienti la stessa moto (almeno a inizio stagione) del team ufficiale, differenziata unicamente da alcune parti della ciclistica e del controllo elettronico della gestione motore. I team satellite sono così in grado di schierare moto assolutamente competitive con Max Biaggi e Rubén Xaus del Team GMB, Lorenzo Lanzi dell'RG team e Jakub Smrž del Team Guandalini Racing. Anche Brendan Roberts, pilota di punta del Ducati Xerox Junior Team, vince il titolo nel Campionato Superstock 1000, prendendosi ciò che l'anno prima, a causa di un infortunio, non aveva nemmeno potuto tentare di raggiungere. Al termine della stagione 2008 il 3 volte campione del mondo Troy Bayliss lascia definitivamente le competizioni, e viene rimpiazzato da Noriyuki Haga.
La stagione 2009 porta l'ennesimo titolo costruttori, mentre il campionato piloti viene vinto da Ben Spies su Yamaha che ha preceduto di soli 6 punti Noriyuki Haga, dopo un lungo confronto risoltosi a favore dell'americano solo all'ultimo gran premio. Al termine del 2009, la squadra subisce una rivoluzione tra le figure dirigenziali di rilievo. Davide Tardozzi si trasferisce alla BMW portando nel team bavarese altre figure di rilievo dal team italiano. Il posto di team manager viene preso da Ernesto Marinelli e cambiano anche alcuni responsabili tecnici per entrambi i piloti. La stagione 2010 è al di sotto di ogni aspettativa, con Haga solamente 6° nella classifica finale e Michel Fabrizio addirittura 8°. La Ducati meglio piazzata sarà quella privata di Carlos Checa del Team Althea, piazzatosi 3º, alle spalle di Max Biaggi (Aprilia) e Leon Haslam (Suzuki). Al termine della stagione Ducati Corse annuncia il ritiro della struttura ufficiale dalle competizioni delle derivate di serie, pur garantendo l'appoggio tecnico alle strutture private.
Nel 2011 Carlos Checa con una Ducati 1098R del team Althea riesce ad aggiudicarsi ben 15 gare, consegnando alla Ducati il quattordicesimo titolo piloti della sua storia. Nella stessa stagione, grazie alle ottime performances di Checa ma anche ai piloti del team Liberty Racing, la casa italiana si aggiudica il titolo costruttori.[4] Inoltre, nella Superstock 1000 FIM Cup, con l'italiano Davide Giugliano primo tra i piloti, arriva un altro successo correlato dal titolo costruttori.[5]
Nel 2012 il team Althea affianca al campione del mondo Carlos Checa Davide Giugliano. I risultati stagionali vedono Checa in quarta posizione in classifica mondiale e Giugliano al decimo posto. Per la stagione 2013 il team Alstare diventa nuova squadra di riferimento della Ducati per il mondiale Superbike (cambiamento dovuto al fatto che il team Althea passa a motociclette Aprilia), con piloti Carlos Checa e Ayrton Badovini, equipaggiati entrambi dalla nuova Ducati 1199 Panigale (motocicletta alla sua prima stagione nel WSBK). L'annata vede Ayrton Badovini terminare in 12ª posizione nella graduatoria piloti mentre Checa, complici anche alcuni infortuni, termina in 15ª posizione.
Nel 2014 la Ducati scinde l'accordo con il team Alstare, tornando a schierare un proprio team e ingaggiando come piloti Davide Giugliano e Chaz Davies. Durante la stagione i due piloti riescono a ottenere alcuni posizionamenti a podio, senza però riuscire a portare la Panigale alla prima vittoria nel mondiale Superbike. Chaz Davies termina il campionato in 6ª posizione conquistando quattro podi, mentre Davide Giugliano termina in 8ª posizione con due podi. Nella 2014 il pilota argentino Leandro Mercado del team Barni Racing conquista le prime vittorie in un campionato mondiale per la 1199 Panigale e anche il titolo di categoria.[6]
Nel 2015 la squadra ufficiale Ducati Corse prende la denominazione di Aruba.it Racing-Ducati SBK e vengono confermati come piloti Davide Giugliano e Chaz Davies. La stagione si conclude con alcuni podi per entrambi i piloti e un piazzamento finale in campionato come secondo assoluto per Chaz Davies. Inoltre Ducati conquista il secondo posto anche per il campionato costruttori. Nel 2016 la coppia di piloti titolare della stagione precedente è confermata nel mondiale Superbike. La stagione si conclude con un secondo posto in classifica costruttori e con Chaz Davies che in questa stagione, pur chiudendo terzo, risulta il pilota più vincente con ben undici gare vinte. Il 2016 è anche l'anno del ritorno di Ducati in Superstock 1000 FIM Cup con un proprio team ufficiale. I piloti sono l'italiano Michael Ruben Rinaldi e l'argentino Leandro Mercado. Ed è proprio Mercado a sfiorare la vittoria del titolo, chiudendo a soli quattro punti dal campione, Raffaele De Rosa, e con tre vittorie nei singoli eventi. In questo frangente Ducati riesce comunque a fare suo il titolo costruttori di categoria.
Nel 2017, nel mondiale Superbike, al confermato Chaz Davies viene affiancato l'esperto pilota italiano Marco Melandri.[7] Nella Superstock 1000 FIM Cup, viene confermato Michael Ruben Rinaldi, l'altro pilota è l'australiano Mike Jones. Proprio Rinaldi, al termine di una stagione combattuta, si laurea campione europeo di categoria con otto punti di vantaggio sul suo storico rivale Toprak Razgatlıoğlu su Kawasaki entrambi vincitori di tre gare in stagione.[8] Nel 2018 vengono confermati i piloti titolari della stagione precedente nel mondiale Superbike.[9] In questa stagione, che vede vittorioso ancora una volta il binomio Kawasaki-Rea, Ducati riesce comunque a fare sua la prima edizione del Trofeo Indipendenti, con il pilota spagnolo Javier Forés.[10] Nell'ultima stagione della Superstock 1000 FIM Cup ducati si appoggia a team esterni. Chiude la stagione al secondo posto in classifica costruttori andando a vincere la gara conclusiva a Magny-Cours con il pilota italiano Federico Sandi.[11] Nel 2019 viene schierata per la prima volta da Ducati in questa categoria una motocicletta a quattro cilindriː la versione V4 della Panigale. I due esemplari del Team ufficiale sono affidati al confermato Chaz Davies e ad Álvaro Bautista. Altre due moto sono affidate a team privati.[12] La stagione inizia nel migliore dei modi con Bautista capace di vincere le prime undici gare in calendario salvo poi subire la costante rimonta da parte di Jonathan Rea, terminata con la conquista del quinto titolo consecutivo a Magny-Cours. Ducati chiude quindi, nella stagione d'esordio con un motore a quattro cilindri, al secondo posto tra i costruttori con 17 Gran Premi vinti.[13] Nel 2020 ad affiancare Davies è il connazionale Scott Redding, campione britannico superbike con Ducati. Al termine della stagione la casa italiana chiude ad un solo punto da Kawasaki nella classifica costruttori e ottiene otto vittorie, conquista inoltre, per la seconda volta, il Trofeo Indipendenti con Michael Ruben Rinaldi.[14]
Statistiche pilotiModifica
Statistiche aggiornate al Campionato mondiale Superbike 2020.
# | Pilota | GP disputati |
---|---|---|
1 | Chaz Davies | 184 |
2 | Carl Fogarty | 167 |
3 | Troy Bayliss | 164 |
4 | Pierfrancesco Chili | 160 |
5 | Neil Hodgson | 123 |
6 | James Toseland | 119 |
7 | Troy Corser | 101 |
8 | Raymond Roche | 97 |
9 | Carlos Checa | 94 |
10 | Giancarlo Falappa | 89 |
# | Pilota | GP Vinti |
---|---|---|
1 | Carl Fogarty | 55 |
2 | Troy Bayliss | 52 |
3 | Chaz Davies | 28 |
4 | Doug Polen | 26 |
5 | Carlos Checa | 22 |
Raymond Roche | 22 | |
6 | Álvaro Bautista | 16 |
Noriyuki Haga | 16 | |
Neil Hodgson | 16 | |
7 | Troy Corser | 15 |
# | Pilota | Podi |
---|---|---|
1 | Carl Fogarty | 100 |
2 | Troy Bayliss | 94 |
3 | Chaz Davies | 88 |
4 | Troy Corser | 59 |
5 | Raymond Roche | 56 |
6 | Pierfrancesco Chili | 41 |
Neil Hodgson | 41 | |
7 | Carlos Checa | 38 |
9 | Doug Polen | 36 |
10 | Noriyuki Haga | 33 |
PalmarèsModifica
- Titoli mondiali piloti Campionato mondiale Superbike: 14
- Titoli mondiali costruttori Campionato mondiale Superbike: 17
- 1991, 1992, 1993, 1994, 1995, 1996, 1998, 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2006, 2008, 2009, 2011
- Titoli mondiali piloti Superstock 1000 FIM Cup: 6
- 2007, 2008, 2009, 2011, 2014, 2017
- Titoli mondiali costruttori Superstock 1000 FIM Cup: 4
- 2008, 2009, 2011, 2016
- Titoli mondiali piloti Campionato mondiale Supersport: 1
- 1997
- Titoli mondiali costruttori Campionato mondiale Supersport: 1
- 1997
MotomondialeModifica
Ducati Corse Motociclismo | |
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Paese | Italia |
Nome completo | Mission Winnow Ducati |
Categorie | MotoGP Classe 125 Classe 250 Classe 500 |
Team manager | Davide Tardozzi |
Piloti nel 2021 | |
MotoGP | 43 - Jack Miller 63 - Francesco Bagnaia |
Moto nel 2021 | Ducati Desmosedici |
Pneumatici nel 2021 | Michelin |
Campioni del Mondo | |
MotoGP | 2007 - Casey Stoner |
StoriaModifica
Gli esordiModifica
Le prime presenze Ducati nelle classifiche del motomondiale risalgono alla stagione 1956, nella classe 125, con la conquista dei primi punti al Gran Premio delle Nazioni a Monza; la prima vittoria arrivò invece due anni dopo in occasione del Gran Premio del Belgio a Spa-Francorchamps, sempre nella ottavo di litro, ottenuta da Alberto Gandossi.[15]
Nel 1960 Ducati si presentò anche nella classe 250 e, grazie a Mike Hailwood, conquistò i suoi primi punti nella categoria; nella stagione 1971 ottenne poi i suoi primi punti nell'allora classe regina, la 500, con Phil Read. L'anno seguente, nel GP delle Nazioni svoltosi a Imola, Bruno Spaggiari portò la Ducati 500 bicilindrica a "L" per la prima volta nella categoria sul podio, con una terza posizione: rimarrà il primo e unico podio di Borgo Panigale nella mezzo litro.
MotoGPModifica
Il 4 maggio 2001 Ducati decide di affidare alla propria struttura dedicata alle competizioni, lo studio per la realizzazione di un propulsore 4 cilindri a V, al fine di partecipare anche al motomondiale. Il 4 febbraio 2002 il progetto del motore, denominato Desmosedici, è pronto; il successivo 1º agosto al circuito del Mugello si svolgono le prime prove della Ducati Desmosedici, destinata a correre nella classe MotoGP dalla stagione 2003. Il 16 settembre 2002 Ducati ufficializzò la decisione di partecipare al campionato MotoGP 2003 con i piloti Loris Capirossi e Troy Bayliss, quest'ultimo proveniente dalla squadra Ducati in Superbike; per l'esordio in pubblico si dovrà attendere fino al 3 novembre 2002, dove in un test sul circuito spagnolo "Ricardo Tormo" a Valencia, Bayliss percorrerà tre giri davanti a 120.000 spettatori.
Durante la stagione 2003 la moto italiana stupì per la sua immediata competitività: già al debutto del campionato, nel GP del Giappone, Capirossi conquistò un terzo posto, il primo podio in MotoGP per la casa. Nelle gare seguenti, sempre il pilota italiano ottenne la prima pole position ducatista nel GP di Spagna a Jerez, mentre nel GP d'Italia al Mugello fece segnare il primo giro veloce. Il 15 giugno 2003, nel GP di Catalogna sul circuito di Montmeló, ancora Capirossi portò la Ducati al successo, vincendo il primo Gran Premio nella categoria.[16] Al termine della stagione Capirossi e Bayliss collezionarono vari podi: tre terzi posti (in Giappone, in Portogallo e a Valencia), due secondi posti (in Italia e in Australia), una vittoria (in Catalogna), tre pole position (a Jerez, nei Paesi Bassi e in Portogallo) e un giro veloce (in Italia) per l'italiano, mentre l'australiano aggiunse al bottino tre terzi posti (a Jerez, in Germania e nella Repubblica Ceca).
Nel 2004 non cambiano i piloti ma si evolve la moto: il modello impiegato per il campionato reca la sigla "Desmosedici GP4" per distinguerlo dal modello utilizzato nel mondiale 2003, distribuito ora come moto per squadre di clienti. La stagione vide i due piloti riuscire a cogliere due podi (un terzo posto per pilota). La squadra conclude al quinto posto la stagione, registrando un peggioramento rispetto al 2003. Il 2005 vede riconfermato Loris Capirossi affiancato ora da Carlos Checa, cambia ulteriormente la moto aggiornandosi nella versione "Desmosedici GP5", la moto è però gommata Bridgestone. Capirossi vince due Gran Premi consecutivi in Malaysia e in Giappone, proprio in casa della Honda.
Nel motomondiale 2006 la squadra Ducati ha schierato ancora Loris Capirossi, ma affiancato da Sete Gibernau. La moto era la "Desmosedici GP6", nome che svela l'ulteriore sviluppo della moto precedente. Agli sviluppi della moto sono associati quelli portati avanti dal partner tecnico Bridgestone che ha curato la fornitura di gomme. I progressi sono stati evidenti e la casa bolognese ha conquistato il terzo posto finale nella classifica costruttori grazie a 4 vittorie nei Gran Premi, tre conquistati da Loris Capirossi e l'ultima da Troy Bayliss che ha sostituito Sete Gibernau, infortunato, nell'ultima gara della stagione.[17] Con il motomondiale 2007 finisce l'era delle MotoGP da 990 cm³: la cilindrata scende a 800 e la nuova Desmosedici GP7 è guidata dalla bandiera Loris Capirossi e dal giovane australiano Casey Stoner.
Il 23 settembre 2007 la Ducati vince il suo primo titolo iridato per piloti della MotoGP, trentatré anni dopo l'ultimo successo di una casa italiana (MV Agusta) nella massima categoria e un ininterrotto dominio di moto giapponesi. Nello stesso giorno Loris Capirossi ritorna alla vittoria mentre Casey Stoner vince il suo primo titolo mondiale.[18]
Nel motomondiale 2008 la squadra bolognese schiera nuovamente il campione del mondo Casey Stoner, affiancato dal nuovo acquisto Marco Melandri. Per il 2009 la squadra ufficiale schiera Casey Stoner e lo statunitense Nicky Hayden, ex pilota ufficiale HRC. Viene creata anche una struttura satellite, il team Pramac Racing, che mette in pista altre 2 moto pilotate da Niccolò Canepa e Mika Kallio. Inoltre nasce una nuova squadra privata, il team Grupo Francisco Hernando, che vede il ritorno alle gare di Sete Gibernau. Il 5 novembre 2009 Vittoriano Guareschi viene nominato team manager, in sostituzione di Livio Suppo passato alla Honda.
Nella stagione 2010 la squadra ripropone gli stessi piloti dell'anno precedente. Dopo la pausa estiva Ducati Corse annuncia di aver ingaggiato, per il 2011, Valentino Rossi al posto di Stoner, futuro pilota Honda. L'americano Hayden resterà a fianco del campione marchigiano. Il 22 agosto 2012 viene ingaggiato per il 2013 il pilota romagnolo Andrea Dovizioso,in questa stagione in forza alla Monster Yamaha Tech 3,sostituendo Valentino Rossi che ritorna alla Yamaha dopo un biennio con il team di Borgo Panigale.
Nella stagione 2016 la squadra, composta da Dovizioso, in squadra dal 2013, e da Andrea Iannone, entrato nel team l'anno precedente, raggiunge uno storico risultato: la vittoria di Iannone al Red Bull Ring in Austria. La vittoria di Iannone è completata dal secondo posto dell'altra Ducati Desmosedici ufficiale, quella di Dovizioso. Era dal Gran Premio d'Australia 2010 che non si aveva una vittoria della Ducati (all'epoca vinse l'australiano Casey Stoner), e inoltre non si aveva una doppietta della Ducati dal Gran Premio d'Australia 2007 (doppietta realizzata da Stoner e dall'italiano Loris Capirossi).[19] Nel gran premio della Malesia arriva la seconda vittoria stagionale, questa volta con Andrea Dovizioso, inoltre per la prima volta dal 2007, sono due piloti ducati diversi ad aggiudicarsi almeno un gran premio a testa. E a parte questo Dovizioso diventa il quinto pilota in MotoGP sulla Ducati a vincere un gran premio dopo Capirossi, Bayliss, Stoner e Iannone.
Nel 2017, al confermato Andrea Dovizioso, viene affiancato il pilota spagnolo Jorge Lorenzo.[20] Entrambi riconfermati per la stagione successiva. In questo biennio Ducati ritrova una certa competitività che le permette di lottare per il titolo. Dopo aver vinto un numero considerevole di Gran Premi, chiude la stagione 2018 al secondo posto in classifica costruttori.[21] Secondo posto anche nel 2019, mentre nel 2020 la casa di Borgo Panigale, grazie ai risultati conseguiti dal factory team, dalla squadra satellite Pramac e dal team privato Avintia Racing, si aggiudica il titolo marche,[22] il secondo della sua storia, a tredici anni dall'unico precedente.[23]
RisultatiModifica
I punti e il risultato finale sono la somma dei punti ottenuti da entrambi i piloti (diversamente dalla classifica costruttori) e il risultato finale si riferisce al team e non al costruttore.
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | |||||||||||||||||||
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2003 | Ducati Desmosedici | M | Troy Bayliss | 5 | 4 | 3 | Rit | Rit | 10 | 9 | 5 | 3 | 3 | 6 | 10 | Rit | 9 | Rit | 7 | 305 | 3º | |||
Loris Capirossi | 3 | Rit | Rit | Rit | 2 | 1 | 6 | 4 | 4 | Rit | 3 | 6 | 8 | 6 | 2 | 3 |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | |||||||||||||||||||
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2004 | Ducati Desmosedici | M | Troy Bayliss | 14 | Rit | 8 | 4 | Rit | Rit | Rit | Rit | 5 | Rit | 8 | Rit | Rit | 10 | 9 | 3 | 188 | 5º | |||
Loris Capirossi | 6 | 12 | 10 | 8 | 10 | 8 | 4 | Rit | 7 | 5 | 7 | Rit | Rit | 6 | 3 | 9 |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | |||||||||||||||||||
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2005 | Ducati Desmosedici | B | Loris Capirossi | 13 | 9 | 12 | 7 | 3 | 12 | 10 | 10 | 6 | 9 | 2 | 1 | 1 | 10 | NQ | Inf | 7 | 295 | 4º | ||
Carlos Checa | 10 | 5 | Rit | Rit | 5 | 11 | 9 | Rit | 5 | Rit | 8 | 4 | 3 | 6 | 3 | 5 | 4 | |||||||
Shinichi Itoh | SQ |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | |||||||||||||||||||
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2006 | Ducati Desmosedici | B | Loris Capirossi | 1 | 3 | 6 | 8 | 2 | 2 | Rit | 15 | 9 | 5 | 8 | 1 | 2 | 7 | 1 | 12 | 2 | 356 | 3º | ||
Sete Gibernau | Rit | 4 | 11 | 9 | 8 | 5 | Rit | Inf | Inf | 8 | 10 | Inf | 5 | 4 | 4 | Rit | Inf | |||||||
Alex Hofmann | 12 | 13 | 16 | |||||||||||||||||||||
Troy Bayliss | 1 |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | |||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2007 | Ducati Desmosedici | B | Loris Capirossi | Rit | 12 | 3 | 6 | 8 | 7 | 6 | Rit | Rit | 2 | Rit | 6 | 5 | 9 | 1 | 2 | 11 | 5 | 533 | 1º | |
Casey Stoner | 1 | 5 | 1 | 1 | 3 | 4 | 1 | 1 | 2 | 5 | 1 | 1 | 1 | 3 | 6 | 1 | 1 | 2 |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | |||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2008 | Ducati Desmosedici | B | Casey Stoner | 1 | 11 | 6 | 3 | 16 | 2 | 3 | 1 | 1 | 1 | 2 | Rit | Rit | 4 | 2 | 1 | 6 | 1 | 331 | 3º | |
Marco Melandri | 11 | 12 | 13 | 5 | 15 | Rit | 11 | 16 | 13 | Rit | 16 | 7 | 9 | 19 | 13 | 16 | 16 | 16 |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | |||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2009 | Ducati Desmosedici | B | Casey Stoner | 1 | 4 | 3 | 5 | 1 | 3 | 3 | 4 | 4 | 14 | Inf | Inf | Inf | 2 | 1 | 1 | NP | 341 | 3º | ||
Nicky Hayden | 12 | Rit | 15 | 12 | 12 | 10 | 8 | 5 | 8 | 15 | 6 | 3 | Rit | 8 | 15 | 5 | 5 | |||||||
Mika Kallio | Rit | 8 | 7 |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | |||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2010 | Ducati Desmosedici | B | Casey Stoner | Rit | 5 | Rit | 4 | 5 | 3 | 3 | 3 | 2 | 3 | Rit | 5 | 1 | 1 | Rit | 1 | Rit | 2 | 388 | 3º | |
Nicky Hayden | 4 | 4 | 4 | Rit | 4 | 7 | 8 | 7 | 5 | 6 | 6 | Rit | 3 | 12 | 6 | 4 | 5 | Rit |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | |||||||||||||||||||
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2011 | Ducati Desmosedici | B | Valentino Rossi | 7 | 5 | 5 | 3 | 5 | 6 | 4 | 6 | 9 | 6 | 6 | 10 | 7 | 10 | Rit | Rit | AN | Rit | 271 | 3º | |
Nicky Hayden | 9 | 3 | 9 | 7 | 8 | 4 | 5 | 10 | 8 | 7 | 7 | 14 | Rit | 7 | 7 | 7 | AN | Rit |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | |||||||||||||||||||
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2012 | Ducati Desmosedici | B | Valentino Rossi | 10 | 9 | 7 | 2 | 7 | 9 | 13 | 6 | 5 | Rit | 7 | 7 | 2 | 8 | 7 | 5 | 7 | 10 | 285 | 4º | |
Nicky Hayden | 6 | 8 | 11 | 6 | 9 | 7 | 6 | 10 | 7 | 6 | NP | Inf | 7 | Rit | 8 | 4 | 8 | Rit |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | |||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2013 | Ducati Desmosedici | B | Nicky Hayden | 8 | 9 | 7 | 5 | 6 | Rit | 11 | 9 | 8 | 9 | 8 | 8 | 9 | 9 | Rit | 7 | 9 | 8 | 266 | 4º | |
Andrea Dovizioso | 7 | 7 | 8 | 4 | 5 | 7 | 10 | 7 | 9 | 10 | 7 | Rit | 8 | 8 | 8 | 9 | 10 | 9 |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | |||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2014 | Ducati Desmosedici | B | Andrea Dovizioso | 5 | 3 | 9 | 5 | 8 | 6 | 8 | 2 | 8 | 7 | 6 | 5 | 4 | Rit | 5 | 4 | 8 | 4 | 261 | 3º | |
Cal Crutchlow | 6 | Rit | Inf | Rit | 11 | Rit | Rit | 9 | 10 | 8 | Rit | 12 | 9 | 3 | Rit | Rit | Rit | 5 | ||||||
Michele Pirro | 17 |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | |||||||||||||||||||
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2015 | Ducati Desmosedici | B | Andrea Dovizioso | 2 | 2 | 2 | 9 | 3 | Rit | Rit | 12 | Rit | 9 | 6 | 3 | 8 | 5 | 5 | 13 | Rit | 7 | 350 | 3º | |
Andrea Iannone | 3 | 5 | 4 | 6 | 5 | 2 | 4 | 4 | 5 | 5 | 4 | 8 | 7 | 4 | Rit | 3 | Rit | Rit |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | |||||||||||||||||||
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2016 | Ducati Desmosedici | M | Andrea Dovizioso | 2 | 13 | Rit | Rit | Rit | 5 | 7 | Rit | 3 | 2 | Rit | 6 | 6 | 11 | 2 | 4 | 1 | 7 | 296 | 3º | |
Andrea Iannone | Rit | Rit | 3 | 7 | Rit | 3 | Rit | 5 | 5 | 1 | 8 | Rit | Inf | Inf | Inf | Inf | Rit | 3 | ||||||
Michele Pirro | 7 | 12 | ||||||||||||||||||||||
Héctor Barberá | 17 | Rit |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | |||||||||||||||||||
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2017 | Ducati Desmosedici | M | Andrea Dovizioso | 2 | Rit | 6 | 5 | 4 | 1 | 1 | 5 | 8 | 6 | 1 | 1 | 3 | 7 | 1 | 13 | 1 | Rit | 398 | 3º | |
Jorge Lorenzo | 11 | Rit | 9 | 3 | 6 | 8 | 4 | 15 | 11 | 15 | 4 | 5 | Rit | 3 | 6 | 15 | 2 | Rit |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | |||||||||||||||||||
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2018 | Ducati Desmosedici | M | Andrea Dovizioso | 1 | 6 | 5 | Rit | Rit | 2 | Rit | 4 | 7 | 1 | 3 | AN | 1 | 2 | 2 | 18 | 3 | 6 | 1 | 392 | 2º |
Jorge Lorenzo | Rit | 15 | 11 | Rit | 6 | 1 | 1 | 7 | 6 | 2 | 1 | AN | 17 | Rit | NP | Inf | Inf | Inf | 12 | |||||
Álvaro Bautista | 4 | |||||||||||||||||||||||
Michele Pirro | Rit |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | |||||||||||||||||||
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2019 | Ducati Desmosedici | M | Andrea Dovizioso | 1 | 3 | 4 | 4 | 2 | 3 | Rit | 4 | 5 | 2 | 1 | Rit | 6 | 2 | 4 | 3 | 7 | 3 | 4 | 445 | 2º |
Danilo Petrucci | 6 | 6 | 6 | 5 | 3 | 1 | 3 | 6 | 4 | 8 | 9 | 7 | 10 | 12 | 9 | 9 | Rit | 9 | Rit |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | |||||||||||||||||||
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2020 | Ducati Desmosedici | M | Andrea Dovizioso | NE | 3 | 6 | 11 | 1 | 5 | 7 | 8 | Rit | 4 | 7 | 13 | 8 | 8 | 6 | 213 | 4º | ||||
Danilo Petrucci | NE | 9 | Rit | 12 | 7 | 11 | 16 | 10 | 8 | 1 | 15 | 10 | 10 | 15 | 16 | |||||||||
Legenda | Grassetto=Pole position Corsivo=Giro più veloce |
1º posto | 2º posto | 3º posto | A punti | Senza punti | ||||||||||||||||||
Gara non valida | Non qualificato/Non partito | Squalificato | Ritirato/Non class. |
Statistiche pilotiModifica
Statistiche aggiornate al 22 novembre 2020.
# | Pilota | GP disputati |
---|---|---|
1 | Andrea Dovizioso | 142 |
2 | Nicky Hayden | 86 |
3 | Loris Capirossi | 82 |
4 | Casey Stoner | 67 |
5 | Valentino Rossi | 36 |
6 | Troy Bayliss | 33 |
Danilo Petrucci | 33 | |
7 | Jorge Lorenzo | 32 |
Andrea Iannone | 32 | |
8 | Marco Melandri | 18 |
9 | Cal Crutchlow | 17 |
Carlos Checa | 17 |
# | Pilota | GP Vinti |
---|---|---|
1 | Casey Stoner | 23 |
2 | Andrea Dovizioso | 14 |
3 | Loris Capirossi | 7 |
4 | Jorge Lorenzo | 3 |
5 | Danilo Petrucci | 2 |
6 | Troy Bayliss | 1 |
Andrea Iannone | 1 |
# | Pilota | Podi |
---|---|---|
1 | Casey Stoner | 42 |
2 | Andrea Dovizioso | 40 |
3 | Loris Capirossi | 23 |
4 | Andrea Iannone | 7 |
Jorge Lorenzo | 7 | |
5 | Troy Bayliss | 5 |
6 | Danilo Petrucci | 4 |
7 | Valentino Rossi | 3 |
Nicky Hayden | 3 | |
8 | Carlos Checa | 2 |
9 | Cal Crutchlow | 1 |
PalmarèsModifica
- Titoli mondiali piloti: 1
- Titoli mondiali costruttori: 2
LoghiModifica
NoteModifica
- ^ Fabio Avossa, I 5 titoli mondiali della Ducati spesso dimenticati, su italiaonroad.it, 21 giugno 2019.
- ^ Gianni C., STK 1000: Niccolò Canepa Campione del Mondo, su motoblog.it. URL consultato il 5 novembre 2018.
- ^ Bayliss campione del mondo SBK 2008, su newsmoto.it. URL consultato il 5 novembre 2018.
- ^ Valerio Piccini, Carlos Checa Campione del Mondo Superbike 2011, su corsedimoto.com. URL consultato il 15 aprile 2017.
- ^ Michele Lallai, STK 1000: Davide Giugliano è il campione Superstock 2011!, su motoblog.it. URL consultato il 12 novembre 2019.
- ^ Superstock 1000 Magny Cours Gara: Mercado Campione 2014, su corsedimoto.com. URL consultato il 15 aprile 2017.
- ^ Ufficiale: Marco Melandri con Ducati Superbike 2017, su corsedimoto.com. URL consultato il 15 aprile 2017.
- ^ (EN) STK1000 2018 Jerez - Championship Standings (PDF), su resources.worldsbk.com. URL consultato il 17 giugno 2019.
- ^ Dall'Igna e la Ducati Superbike: "Ora il passo avanti per vincere", su gazzetta.it. URL consultato il 30 marzo 2018.
- ^ Lorenzo Moro, Villicum, Gara 2: Rea davanti a tutti, ma Forés è campione Indipendenti, su it.motorsport.com. URL consultato il 22 ottobre 2018.
- ^ (EN) STK1000 2018 Magny-Cours - Results Race (PDF), su resources.worldsbk.com. URL consultato il 5 novembre 2018.
- ^ SBK: la Panigale V4 R debutta con Davies, su motosprint.corrieredellosport.it. URL consultato il 5 marzo 2018.
- ^ (EN) SBK 2019 - Manufacturers Standings (PDF), su resources.worldsbk.com. URL consultato il 12 novembre 2019.
- ^ (EN) SBK 2020 - Championship Standings (PDF), su resources.worldsbk.com. URL consultato il 22 novembre 2020.
- ^ Storia delle competizioni sul sito ufficiale Ducati, su motogp2011.ducati.com (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2011).
- ^ Marco Caregnato, Loris Capirossi e la prima vittoria Ducati in MotoGP, su motorinews24.com. URL consultato il 12 novembre 2019.
- ^ Marco Caregnato, Valencia 2006, l’incredibile Troy Bayliss in MotoGP, su motorinews24.com. URL consultato il 12 novembre 2019.
- ^ Motomondiale - Stoner campione 2007, su lagazzettadelmezzogiorno.it. URL consultato il 15 aprile 2017.
- ^ Lorenzo Bestetti, MotoGP Austria 2016: vittoria di Andrea Iannone, trionfo Ducati, Rossi quarto, su motoblog.it. URL consultato il 15 aprile 2017.
- ^ Massimo Brizzi, Ducati MotoGP, è ufficiale: arriva Lorenzo. Per rifare la rossa regina, su gazzetta.it. URL consultato il 19 aprile 2016.
- ^ (EN) MotoGP 2018 Valencia - World Standings (PDF), su resources.motogp.com. URL consultato il 14 gennaio 2019.
- ^ Nicolas Patrini, Ducati è campione del mondo costruttori MotoGP 2020, su motocislismo.it, Edisport Editoriale S.r.l., 23 novembre 2020. URL consultato il 24 dicembre 2020.
- ^ Ducati si aggiudica il titolo costruttori MotoGP 2020, su ducati.com, 22 novembre 2020. URL consultato il 9 dicembre 2020.
- ^ Nuovo Logo Ducati Corse, su ducati.it, 10 novembre 2009. URL consultato il 9 dicembre 2020.
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ducati Corse
Collegamenti esterniModifica
- Sito ufficiale, su ducati.it.